giovedì 15 maggio 2014

La Rivoluzione Pacifica

Il concerto del 1 maggio a Roma ha rappresentato al meglio la contraddizione nella quale il Pd ed il sindacato di collegamento si sono cacciati con l'ingresso al comando della democristianeria di Fonzie. Pagato e fatturato regolarmente alla Cgil&C, ma con un pubblico completamente ostile alle rappresentanze sindacali storiche. Lo ricorderanno per il più bel canto di Pelù, subito smentito dalle due veline di governo, hanno ugole migliori. In Piazza non si vedeva un simbolo riecheggiante la gloriosa storia del sindacato, l'esibizione dell'artista che meglio conosce Fonzie è stata imperdibile. Ci hanno messo una settimana i giornali e le televisioni di regime per mettere una pezza al buco del leader dei Litfiba. La piazza, come ci fosse Grillo, gli ha dato ragione, a Torino i piddini fuggono dai cortei, a Pordenone è andata in onda la più brutta adunata della Triplice. Un fallimento che ha avuto ripercussioni a Rimini, la Susanna, indossando un vestito consigliato da Gnassi è stata rieletta ma la percentuale di Landini è tale da considerare non improbabile la nascita di un nuovo sindacato. Devo dire che non vedo in questo momento un particolare, un avvenimento, una iniziativa che non si ritorca contro il terzo ed ultimo governo dell'inciucio, con i traditori del povero addetto ai servizi psichiatrici. La fine dell'anche inadeguato segretario piddino, diventa sempre più evidente e con lui un sindacato che ha continuato fino all'ultimo a garantire i garantiti, a cui va aggiunta, pur stando dietro il macchione, anche l'altra parte sociale: dalla confindustria alle decine di rappresentanze imprenditoriali i cui capi, sempre gli stessi, sono un tutt'uno con questa vecchia politica. Compito storico del M5S è di incanalare la protesta in termini non violenti, Grillo ha già rilanciato con il reddito di cittadinanza, manca ora solo di ribadire e concretizzare il terzo aspetto fondante del movimento ovvero la lotta ai privilegi della politica che diventano anche risorse da subito. Tetto massimo di pensione 3.000 euro, da erogare in tutto o in parte solo se non sono presenti altri redditi di qualsiasi tipo, parimenti eliminata ogni altra forma di benefit. Deve fare parte di questo trattamento ogni emolumento derivante da incarichi di origine politica od istituzionale. In primis i presidenti e consiglieri delle 8.000 aziende pubbliche, anche dotate di piscina, eliminando stipendi e lasciando solo eventuali pensioni per un massimo di 1500 euro da decurtare in presenza di altri redditi. Stipendi ridotti ai parlamentari, senza portaborse di ogni origine e specie, massimo 5.000 euro, con presidenti di regione, sindaci, assessori e consiglieri ridotti in proporzione. Defalcazioni adeguate a chi pratica la vecchia professione. Un impegno che il movimento deve praticare a Roma il giorno dopo ..le elezioni quale premessa per ogni possibile confronto. Se poi tirano in ballo i diritti acquisiti si deve cambiare la costituzione, iniziando dal Presidente che non la garantisce. Una prima grande rivoluzione politica, per evitare di dare spazio alla violenza. L'Italia è ormai un immenso Stadio