domenica 18 maggio 2014

Figure Baricentriche

E’ vero, i grandi numeri cambiano tutto. Succede per le persone, le aziende e le comunità. Un’azienda, che ha come missione sociale il profitto, deve cambiare la sua produzione e il modo di venderla quando passa certi numeri. E’ inevitabile. Il grande manager non è tale perché sa realmente fare qualcosa. E’ stimato, pagato e ricercato per il numero di relazioni importanti che ha e per assumersi delle responsabilità. Se non fosse così i "presidenti di tutto" non avrebbero senso di esistere in relazione al tempo che possono passare su ogni singolo impiego. Non è una cosa inusuale, sebbene la parte riguardante la responsabilità venga molto spesso ignorata, a meno che non intervenga il richiamo di qualche magistrato. In aziende dai grandi numeri si assumono costosi manager in virtù della loro influenza e delle loro amicizie. Amicizie e influenze che magari sono in grado di modificare la burocrazia. Che cosa succede però se il Manager è chiamato ad amministrare proprio la burocrazia. Ovviamente un macello. Non è un segreto che laddove l’uomo possa supplire a intelligenza e abilità con scorciatoie e prevaricazioni tendenzialmente lo farà. Se è vero che l’occasione rende l’uomo ladro è altrettanto vero che l’impunità lo rende totalmente imbecille, perché la conseguenza dello sbaglio e la nostra più grande maestra di vita. In Italia, perché un Amministratore sia punito, deve farne di veramente grosse. Il motivo è semplice. Tra le forze politiche c’è la tendenza a coprire anche il rivale in quanto come si dice, “Oggi a te, domani..”. L’affondo si pratica solo in un duello all'ultimo sangue. Questo è molto stupido. Esistono tribù di indios, senza contatti con la civiltà, che non conoscono la parola rubare. Chi ruba per loro è solo un demente perché, in vite dove la sopravvivenza dipende dalla comunità, rubare alla comunità vuol dire condannare anche se stessi. Questo è un chiaro esempio di valore prodotto dal fatto che vi siano delle conseguenze. In questo periodo osservo basito, in una cittadina normale come può essere quella di Rimini, l’opera di amministratori che, a cuore molto leggero, avvallano decisioni, a nome della comunità, per centinaia di milioni di euro. TRC, Palas, Aeroporto. Ci sono Consiglieri Comunali che addirittura urlano in seduta plenaria che bisogna “INDEBITARSI, INDEBITARSI, INDEBITARSI”… e mi chiedo: se queste persone dovessero rispondere personalmente ed economicamente di certe prese di posizioni, manterrebbero il loro voto così come l’hanno espresso? Esempio clamoroso ne sono gli ultimi avvenimenti della manovra Salvapalas. Il Palas, se fosse un’azienda normale, non avrebbe la possibilità di far variare delle varianti per ottenere ossigeno. Soprattutto in un’azienda non partecipata dal pubblico, che dunque persegue profitto e non l’occupazione dei suoi dirigenti, il responsabile del disastro sarebbe esonerato. Per essere chiari: Lorenzo Cagnoni ha voluto il Palas dov’è e com’è, compresa la palla di marmo da un milione di Euro che certo non gira come quelle dei riminesi. Sono state sbagliate la posizione e l’ambizione di una struttura che doppia quelle già esistenti, faticose da riempire. Attualmente ciò che le relazioni e le influenze di Tutankagnon possono garantire è solamente un sistema che protegge se stesso a spese della comunità. Gli indios di cui sopra direbbero che siamo dei dementi. Per il Palas non vi è una chiara via di rilancio, ma solo il reperimento, oneroso come una Conad, di qualche anno in più. Ci affidiamo alla speranza? No perché, con buona pace delle sciocchezze propinate da “Il Bomba” (aka Renzi), siamo ancora molto lontani dal vedere la manna che cade dal cielo. Tanto più che, paradossalmente, se si realizzassero le previsioni di prosperità prese in questi giorni a giustificazione dell'atto, quella zona finirebbe per assomigliare a un pellegrinaggio alla Mecca. Se al traffico normale aggiungiamo un Palas funzionante, la piscina baricentrica, il Conad di 5000 mq, gli abitanti dei 3 nuovi palazzoni sovietici da 7 piani e il movimento della gente che occupa il restante commerciale cosa succede a quella sfigata rotondina? 

P.S. Volevo fare i miei complimenti personali all’Assessore Brasini. Probabilmente non è nemmeno colpa sua, ma nella sua doppia delega allo sport e alle partecipate ha messo nel suo curriculum qualcosa addirittura più compromettente dell’immobilismo fin qui visto. Delfini e Acquarena … pare che il suo Karma abbia un conto in sospeso con l’acqua e i suoi abitanti.
 [@DadoCardone]