sabato 31 maggio 2014

Il Topo ed il Gatto

Dopo due giorni di sostanziale silenzio rotto, purtroppo, dalle parole (?) della Lombardi, si è tentato di innaffiare la..battuta d'arresto con una serie di statistiche che rendono quella famosa di ..Trilussa quasi seria. In effetti se ti fermi al risultato finale, superare il 21% dei voti validi, quasi 6 milioni in valori assoluti, alla prima vera elezione europea affrontata, non dovrebbe apparire così disastroso. Se non si fosse alimentato e fatto credere (io) che l'atterraggio era molto più alto. Difficile fare una comparazione tra due tenzoni "politiche"? Non credo, forse più difficile con quelle locali. In ogni caso il trend dal febbraio 2013 è in forte o fortissima discesa. Non solo perché, rispetto a poco più di un anno fa, si tratta di un arretramento notevole. In voti assoluti 3 milioni: un terzo in meno e percentuali oltre 4 punti. Ma è altrettanto vero che l’impatto, sulla percezione degli elettori, è stato perfino superiore alla reale proporzione del risultato. Anzitutto per colpa del PD di Renzi. Che, però, ha annichilito tutti, non solo il M5S. Pensate a FI, ridotta a un partito minore che non arriva al 17%. Insieme al NCD, rispetto al PDL nel 2009, ha perso metà dei voti. Cioè, 5 milioni. Trasfuso il partito di Monti che era al 12%. Mentre altri gridano vittoria per aver raggiunto la soglia del 4%. Eppure il senso e le proporzioni della sconfitta del M5S dipendono, in ampia misura, anche dai propositi annunciati, gridati da Grillo che con Casaleggio aveva fissato gli obiettivi. Non il 25% e neppure qualcosa in più. Ma il sorpasso. Li cacceremo tutti, questi abusivi del potere. Li processeremo. In Rete. Non vinceremo: stra-vinceremo. E ci credevamo davvero. Ci abbiamo creduto, mentre gli altri, gli avversari, gli analisti, i sondaggisti, comunque, lo temevano. Anche per quello che era successo un anno fa. Così, quando sono usciti gli exit poll, che davano in chiaro vantaggio il PD, ne hanno seriamente dubitato. E' stata la vittoria del PD di Renzi e nel caso del M5S e dei suoi capi, la sconfitta. Che loro stessi, per primi, hanno decretato. Perché loro stessi, e Grillo per primo, hanno segnato la misura dell’asticella da scavalcare. Sempre più in alto. Così Renzi sosteneva che anche se il PD avesse ottenuto meno del 30% lui non ci pensava proprio a dimettersi, perché di elezioni europee, e non politiche, si trattava. Mentre Grillo e il suo... gridavano il contrario. Che il M5S avrebbe sorpassato Renzi. Comunque, lo avrebbe tallonato. E che il voto europeo era politico. Un voto al governo e al presidente del Consiglio. Per questo oggi Grillo, Casaleggio e il M5S appaiono sconfitti. In modo più netto di quanto emerga dai dati. Battuti da Renzi e dal PD. Ma, prima ancora, da se stessi. Il M5S è stata la prima forza politica a sconfiggersi da sola. Non è riuscita a portare al voto oltre la soglia di'imbattibilità del Pd (50% o poco più) e soprattutto i giovani, le principali vittime dell'eurocrazia, ben rappresentata da Renzi.