mercoledì 21 maggio 2014

Un Sacco di Sabbia

I controlli sulla spiaggia accompagnati dai lamenti dei bagnini, riecheggiano la barzelletta di quello che varcava tutti i giorni il confine con un sacco di sabbia sulla bicicletta. Tutti pensavano che contrabbandasse granelli invece delle bici. Onde evitare questa comica confusione suggeriamo (ancora) allo sbadato innamorato i casi più comuni del mancato rispetto delle leggi vigenti:
 1) Bagnini. La quasi totalità delle cabine sono prive di titolo edilizio. 2) La stabilità degli stessi manufatti è, quando c'è, dimostrata in modo inventato. 3) Le norme vigenti sui disabili non sono rispettate, in particolare i bagni non hanno le dimensioni e altezze previste, gli scivoli superano le pendenze dell'8% e sono privi delle dotazioni di sicurezza, come corrimani, muri pieni ecc. 4) I gazebi e simili se ritenuti strutture precarie devono comunque avere l'autorizzazione ambientale e smontati completamente per almeno 6 mesi, mantenendo, quando istallati coperture attraversabili dagli agenti atmosferici. 5) Per mantenere giochi importanti oltre all'ambientale serve la licenza degli spettacoli viaggianti, anche se non a pagamento. 6) La pubblicità per conto terzi deve essere specificata nella concessione demaniale, pagando quanto dovuto, una volta riconosciuta l'idoneità edilizia ed il pagamento della tassa pubblicitaria, avendo anche verificato che il titolare sia in possesso dell' apposito titolo amministrativo di pubblicista che obbliga alla relativa denuncia aziendale. 7) Ogni tipo di attività diversa deve essere prestata gratuitamente a tutti gli avventori di spiaggia e preventivamente autorizzata sotto il profilo demaniale, mantenendo le specifiche autorizzazioni che competono a chiunque svolga lo stesso tipo di attività, ad esempio palestre, locali da ballo ecc. 8) Le cabine di spiaggia sono riservate all'uso della balneazione quindi spogliatoio o deposito delle attrezzature di spiaggia, rimanendo in particolare vietato l'uso a deposito del bar adiacente. 9) La diffusione di musica, oltre al permesso Siae e dell'autorizzazione alla festa deve avere il collaudo sui rumori. Bar&Ristoranti 1) Gran parte sono privi di titoli edilizi. Chi ha richiesto il condono ed avendo la soprintendenza negato l'ambientale, significa che è stato respinto. 2) Le uniche appendici esterne autorizzate come magazzini, tende, tamponamenti, sono quelle sanate da condoni, con la relativa concessione edilizia in sanatoria. Il resto riguarda solo tende estensibili, limitate ad una sessantina di metri quadrati. 3) Lo stragrande numero delle cucine, sono abilitate al solo trattamento di cibi preconfezionati, mancando di superfici e attrezzature specifiche. 4) Il servizio di somministrazione deve limitarsi alla sola piattaforma in concessione, rimanendo totalmente vietato servire in tavoli esterni 5) Vendere come acqua minerale quella degli impianti di depurazione è vietato, così pure usare bottiglie non sigillate. 6) I bagni muniti di antibagno devono essere almeno due, non è obbligatorio quello per disabili, purchè il locale non abbia subito trasformazioni dall'entrata in vigore della legge. 7) Nelle speciali circostanze di feste, la somministrazione in ambiti diversi deve essere espressamente autorizzata. Queste sono le caratteristiche che riteniamo più specifiche che ovviamente vanno a legarsi con quelle più generali, dal rilascio dello scontrino, al personale in regola, al controllo di sicurezza sugli impianti ecc. Qualcuno potrà affermare che quanto descritto è molto complicato da osservare. Sono esattamente le leggi da rispettare per qualsiasi altro imprenditore sulla terra ferma. La cosa più delicata è al solito che per qualcuno la legge si interpreta, per altri si applica. Il nostro memorandum sarebbe un piccolo bignami per i pochi che controllano. Basterebbe una piantina munita di timbro e firma rilasciata dallo Sportello Unico ricomprendente: demanio,comune, soprintendenza, genio civile, vigili del fuoco, consultabile in via telematica, così gli organi di polizia non disturberanno gli imprenditori per il momento di... Alfano. Ne parliamo il 26.