venerdì 16 maggio 2014

Ho visto cose..

Ho visto cose che voi Riminesi non potete neanche immaginare, ma che dovreste assolutamente vedere. Ho visto Consiglieri Comunali lottare con tutte le loro forze per trovare una ragione a quello che gli s’imponeva di votare. Ho visto Consiglieri eletti, con promesse di sinistra, discriminare tra i lavoratori. Ho visto un gruppo di Forza Nuova sedere tra il pubblico del Consiglio e ascoltare in silenzio tutta la sessione fino all’una di notte, mentre altri, che si vantano di essere antifascisti, dedicare tutto il loro secondo intervento a cercare di prevaricare sui concetti espressi da altri, distorcendoli a proprio uso. Ho visto un Segretario Generale con la paura di dire un nome a microfono aperto. Ho visto un Sindaco che …. Vabbeh, quello potete vederlo anche voi, tanto il discorso è sempre quello per ogni occasione. Dove ho visto tutte queste cose? Non ero in compagnia di un Cyborg delle Colonie Extramondo e non ero nella Los Angeles di Blade Runner, sebbene, ci si può scommettere, se il PD continua ad amministrare, nel 2019 Rimini sarà altrettanto distopica. Tutto questo l’ho visto ieri sera in Consiglio Comunale ed è stato molto triste costatare come la maggioranza (+1) si sbattesse per non dispiacere a Lorenzo Cagnoni. La recita di ieri, chi segue lo sa, era per variare una variante che salvasse, momentaneamente, il Palacongressi di Rimini. La nuova impostazione prevede che il Palas faccia passare i suoi debiti Unicredit, per le casse di una Conad un pelo più grande dell’Ipercoop del Malatesta. L’unica differenza è che, per mascherare il tutto, ormai da mesi, si parla solo di Acquarena …. la piscina da 25 metri che, secondo Pazzaglia (SEL), Rimini attende da 30 anni. Chi si accontenta gode. Le risultanze di questa manovra, presentata senza alcun dato certo, se non quello della direzione che si è obbligati a prendere, sono state ben spiegate ieri sera da chi si era veramente informato. Concorrenza al Garden che, dopo anni di gestioni fallimentari, si stava riprendendo. Problemi d’ordine urbanistico (gli stessi che avevano indotto la Fiera a spostarsi da li), un impatto ambientale negativo e problemi ai commercianti della zona. Tutto ciò senza un piano per far riprendere al Palas la parvenza di qualcosa di praticabile. La variante, inevitabilmente, è passata. Non poteva essere diversamente nonostante il donchisciottesco tentativo di Samuele Zerbini (PD) di emendarla, stralciare la piscina, proponendo al suo posto un’area verde attrezzata per lo sport e consegnando ai segnaposto del suo Partito l’opportunità di uscirne con un senso. Occasione rifiutata in malo modo. Posto d’onore della serata l’abile presa per i fondelli da parte dei Consiglieri del Movimento, i quali, consci di non poter prevalere su di un sistema di potere tanto radicato, si sono divertiti perlomeno a leggere il terrore negli occhi e nelle parole del Segretario Generale. Dopo aver citato la legge che impone ai Dirigenti Comunali di dichiarare spontaneamente qual’ora vi sia un conflitto di interessi negli atti che vanno ad approvare, Luigi Camporesi (M5S) ha fatto notare come del Direttore delle Risorse Finanziarie ci fosse solo una sigla, ma non il timbro. Il gelo è calato sulla Sala dell’Aquila in cui, improvvisamente, sono sembrati tutti polli. Nonostante i ripetuti stimoli nessuno ha fatto il nome del misterioso dirigente forse perché pare (e dico pare) si tratti della legittima consorte di Lorenzo Cagnoni. Chi ha delle conclusioni da trarre si accomodi.
 P.S. Scripta manent, non mi sento di poter dire la stessa cosa per il PD.
 Davide Cardone  @DadoCardone]
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