mercoledì 14 maggio 2014
Comunicato M5S Riccione
La provincia di Rimini è nella triste graduatoria delle 30 più inquinate
d'Europa da almeno 10 anni [ndr:http://goo.gl/Emlxkk] con un traffico
veicolare da primato negativo tutti i giorni dell'anno, per viabilità e
mobilità concentrate in meno di 4 km monte-mare; un tracciato
ferroviario da 100 decibel senza tutele, che attraversa tutte le città
della costa; un'autostrada a 6 corsie a meno di 800 metri dal centro
storico ed in previsione altrettante corsie per la SS16; fognature
ridotte al minimo, che in situazioni estreme scaricano nei fiumi e nel
mare; la cementificazione della Riccione "perla verde dell'Adriatico" ha
abbondantemente superato la riminizzazione, per cui il rischio dissesto
idrologico è dietro l'angolo; le scuole per i nostri bambini sono in
situazioni al limite, nel punto più basso o a maggior traffico della
città e/o sotto il percorso dell'aeroporto; negli ultimi consigli
comunali di Riccione e Rimini si è rifiutato un ordine del giorno delle
associazioni ambientaliste del territorio, per non dargli un colore
politico, questo avrebbe giovato tutti noi di qualche strumento in più
sulla prevenzione, poi con lo stesso colore politico si è approvato un
piano che prevede una cementificazione ulteriore; I dati di ARPA sulla
mutagenesi ambientale [ndr:probabilità di mutazione genetica
http://goo.gl/QOrNNT] sono allarmanti, oltre 30 volte il limite di
sicurezza; i nostri fiumi e mari sono stati dichiarati così inquinati al
punto che non ci conviene più chiedere il riconoscimento della bandiera
blu; a Riccione e Coriano si aggiunge al contributo totale anche un
inceneritore; a tutto ciò contribuiamo con i cantieri del TRC che stanno
rimuovendo 500 alberi tra le due stazioni Rimini-Riccione. Consapevoli
che 500 alberi non faranno la differenza, siamo comunque certi di
trovarci nell'ordine di 10/15.000 litri di ossigeno in meno al giorno,
in una condizione già grave come quella sopra descritta.
Ci chiediamo pertanto se non sia il caso che l'ordine dei medici, gli
enti e le associazioni a tutela del territorio, intervengano per
chiedere un fine a questa continua emergenza.
La nostra proposta è quella di adottare un piano strutturale ambientale
di pari emergenza, che preveda una tutela del territorio e dei suoi
abitanti, di ognuno di noi e dei nostri cari, affrontando tutti questi
aspetti nella loro gravità e complessità. Questa sera [giovedì, 15
maggio 2014] continueremo il confronto con le parti sociali più
coinvolte e sensibili, sul tema del piano regionale dei rifiuti e sulle
alternative che possono essere affrontate, con un accenno a questi gravi
fatti che incidono nel nostro territorio.