venerdì 7 agosto 2015

Consigli alla frutta e Lungomari immaginari

Cosa vi viene in mente se parlo di doppia convocazione, con prima data andata deserta? Un’asta, vero? E invece no. Di recente anche i Consigli Comunali funzionano così. Da quando? Da quando il Primo Cittadino non ha più una maggioranza a garantirgli il numero legale ed allora il fido Gallo Bifronte chiama due date consecutive in modo che, alla seconda chiama, le cartoline del Sindaco possano passare con un quorum ridotto ai due terzi. Saluti da Rimini. Ieri, mercoledì 5 agosto, è successo per l’ennesima volta. In discussione il bilancio di Rimini Holding, bilancio previsionale presentato quando oramai e quasi ora di dare quello definitivo, e la delibera sul Parco del Mare, cavallo di battaglia della Giunta … beh cavallo … forse ronzino è una migliore definizione. Quello che si è voluto far passare a tutti i costi ieri non è nient’altro che un atto di indirizzo per stimolare le dichiarazioni di interesse degli operatori verso i rendering del Lungomare (di Misano). Il gioco funziona così. Sono anni che dicono di voler rifare il lungomare, che non possono per via di Bolkestein e Demanio, ma appena “sdemaniano”… vedrai che roba! Nell’ottobre del 2013 parte il federalismo demaniale e il Taglianastri esulta a quotidiani riuniti “Finalmente!”. Però c’è un problema riguardo all’unica vera zona di interesse per Gnassi & Friends, parti fondamentali del Triangolone del Porto non possono essere accumulate al federalismo demaniale. E’ una disdetta perché accordi e soldi ci sono solo per quella zona e infatti, nei rendering visti in questi anni, solo da quelle parti si riconosce una qualche spinta creativa, il resto è tale è quale al lungomare di Misano, anzi.. in alcune immagini è proprio quello. Dato che per gli sfigati fuori dalla zona pregiata non ci sono progetti veri, ne soldi, se proprio vogliono un lungomare nuovo se lo devono pagare e qui si entra tra le pagine di un vero e proprio racconto fantasy. Secondo gli intendimenti di Maurizio Ermeti, praticamente Presidente senza concorso del Piano Strategico, Operatori Balneari, Albergatori e Chioschisti si dovrebbero mettere d’accordo tirando fuori dalle loro saccocce i soldi per rifare il lungomare. In cambio diritti di sfruttamento della superficie sdemanializzata per 50 anni (o forse mille di solitudine, chi lo sa). Chiaro che per tirare fuori dei soldi (non pochi) bisognerebbe avere una gran fiducia di questa Amministrazione, atteggiamento che ultimamente non sembra andare per la maggiore. Per quanto riguarda i bagnini poi stiamo parlando di un vero e proprio atto di fede, in quanto a loro si chiede di rinunciare alle risorse con cui potrebbero presto dover concorrere per riprendere la concessione della loro spiaggia. Certo … a meno che non vogliano diventare noleggiatori di risciò o venditori di grattachecche con i loro costosi diritti di superficie. La fiducia è una cosa fondamentale in certe operazioni. Quando si parla di certi progetti e di certi esborsi finanziari anche al romagnolo più piddino (ammesso e non concesso che il PD sia ancora il partito di Gnassi) si fa passare la febbre da tifoso e guarda le cose come stanno. L’evidenza, per chiunque, è che questa Amministrazione sarebbe stata più produttiva perfino se guidata da Cetto La Qualunque, anche se a molti, in alcuni frangenti, sembrerà di averlo votato davvero. TRC, Aeradria, Colonie, Ciclabili, Cittadella dello Sport, 105 Stadium queste solo alcune delle incompiute, ma se ci dobbiamo far venire in mente qualcosa di portato a termine in questi lunghi quattro anni si fa veramente fatica. Qualcuno dirà il Filadritto e bisogna ammettere che i cartelli sono straordinari, ma per il resto è solo ordinaria amministrazione, non ci confondiamo. Dopo 4 anni siamo ancora gli atti di indirizzo che, va detto, non sono uno strumento urbanistico, ma dei pagherò (se mi rieleggete). Ecco dunque che la possibilità di riporre fiducia (e soldi) nella banda Gnassi svanisce nella contingenza e nella realtà fuor di slogan. Niente paura però, esiste sempre la velata coercizione del “qualcuno ci starà, gli altri si adegueranno”, che sottintende il “noi ci abbiamo provato, ma voi avete troppo gufato”. E’ il pensiero di una generazione di politici nati in un partito troppo forte e troppo intrallazzato per accettare il confronto con chicchessia, da qui la riduzione del processo partecipativo alla sola rappresentazione mediatica, come tutto il resto. Ricapitolando. Ieri un Sindaco al 4 anno abbondante di mandato, delegittimato dalla sua stessa maggioranza, ha imposto, con il trucco burocratico del quorum ribassato ai due terzi, un atto di indirizzo per cercare di stimolare l’interesse su una delle sue principali linee programmatiche. Abbiamo già sentito di amministrazioni che si riservano i lavori pubblici migliori in prossimità delle elezioni. Rimini non è così fortunata, per lei a 8 mesi di una nuova tornata elettorale ci sono solo disegnetti, selfie festaioli e tirate di culo.
P.S. D’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda. [Italo Calvino] 
@DadoCardone Citizen