sabato 22 agosto 2015

Rimini Criminale

Avete sentito del funerale di Casamonica a Roma? Scandaloso vero? Una cerimonia in pompa magna con un tale sfoggio di ricchezza per un Boss, proprio nella Roma di Mafia Capitale. E’ invece no, è solo gossip assimilabile alla notizia di chi si tromba quest’anno il figlio di Gigi D’Alessio e, come tale, è distrazione. L’unica cosa che esprime quel funerale è la debolezza di un Estabilishment la cui reazione non merita considerazione, ma lo stesso funerale, avendo i mezzi ed essendo altrettanto cafone, lo avrei potuto ottenere anche per me. Tra le pagine social si legge che molti anche a Rimini sono rimasti scandalizzati dalla cosa, però questa città non è messa meglio in quanto a criminalità. C’è chi non lo ha capito. C’è chi invece se ne rende conto, ma preferisce tacere per non rovinare l’immagine della “Miami de noialtri” proprio durante la stagione (anche se dopo non è che…); lo stesso concetto per cui si chiude un occhio verso il divieto di balneazione e la mattina dopo un forte temporale trovi allegre famigliole che si immergono nel Gange della nostra riva PostBefanizzata. Questi silenti “per amor di campanile” forse dovrebbero capire che la maggior parte del turismo di Rimini approda da queste parti proprio per lo stato in cui ci troviamo e se proprio ci piace questo tipo di clientela dovremmo farlo sapere che siamo in mano alla criminalità, non nasconderlo. Un episodio per chiarire il concetto. Luca è un ragazzo di Reggio Calabria, ha una ventina d’anni e, dagli occhi vispi, sembra non essere uno che se la dorme nella paglia. E’ a Rimini ospite di un amico d’infanzia, Santino, che ormai abita qui da anni. La sera dell’arrivo non si è voluto nemmeno riposare tanto era entusiasta di assaggiare il lungomare. La Movida, il divertimento, le femmine. La mattina dopo si sveglia scuotendo la testa e lo fa per tutto giorno raccontando a chiunque voglia ascoltare le sua perplessità. “Ma quanta cazzo di droga c’è a Rimini..? Voglio dire.. io vengo da Reggio Calabria, che non è proprio un asilo nido per certe cose, ma una roba come qua a Rimini non mi era mai capitata. E’ tutto un: lo vuoi il fumo? la vuoi la coca? cristalli ne vuoi? hai una cartina? non ti lasciano fare un metro.” Ora. Se vogliamo essere ingenui possiamo immaginare che tutti i pusher del lungomare siano freelance come giornalisti senza redazione, ma la verità la sappiamo bene e non possiamo far finta che dietro non ci siano delle organizzazioni come quella dei Casamonica. I recenti fatti del Coconuts dimostrano che non c’è proprio da scherzare. Come mai c’è tanto spaccio? Il motivo è lo stesso per cui c’è tanta piccola criminalità, tanta prostituzione, tanta corruzione, tanta evasione, tanto strozzinaggio, tanto degrado ambientale, ci sono tanti senza tetto ed è anche lo stesso motivo per cui, nonostante Rimini sia storicamente luogo in cui le generazioni passate hanno molto risparmiato, la miseria avanza inesorabile. Molti, pensando al motivo, staranno addossando la colpa all’Immigrato, che, come da programmazione neurale, è la fonte di tutti i mali. La verità però è che il motivo di tutto ciò è l’abbandono, contesto in cui certamente si inserisce anche chi, da immigrato, cerca mezzi alternativi per sopravvivere. Resta ora da stabilire chi è il colpevole dell’abbandono. Certo esistono una serie di concause da considerare, ma, formalmente, c’è chi si assume certe responsabilità accettando cariche amministrative. I Sindaci, gli Assessori, le maggioranze hanno il dovere di ridistribuire secondo necessità il contributo dei cittadini, ovviamente tolta la quota parte che va allo stato e intercettati i vari finanziamenti statali e comunitari. La linea secondo cui lo fanno è quella che comunemente viene chiamata politica, se la politica applicata è inefficace bisogna ripassare sotto verifica popolare e non necessariamente aspettando la fine del mandato… anche se ci perderemmo al parte più bella, quella in cui dopo 4 anni di sonno profondo piovono cantieri (governo ladro). La politica di Rimini favorisce l’abbandono e il degrado. Basta guardarsi in giro per capire che questo è un fatto, ma lasciate che provi a spiegare il motivo con un metaforico quesito. Avete in tasca tremila euro. La vostra casa ha la porta rotta al punto da non potersi chiudere e l’ingresso del vostro giardino è un luogo buio, facilmente accessibile. Cosa fate con i tremila euro? Aggiustate la porta e illuminate il giardino o vi comprate un televisore da 50 pollici? La scelta dell’Amministrazione Riminese è evidente. Tre feste, cartelloni ovunque, tanti selfie e via. Si è puntato sulle cose sbagliate, probabilmente per mantenere promesse fatte a pochi, per niente funzionali alla salute della città. La famosa Destagionalizzazione, anche se avesse funzionato (non lo ha fatto), sarebbe stata solo una parte dell’economia Riminese, il turismo estivo non può essere ricondotto alla contingenza di un paio di eventi. Se devo fare mente locale rispetto a ciò che è stato fatto per il turismo ricordo: Notte Rosa, Gnassi in Cina, Notte Rosa, ciclabile strana, Notte Rosa, Io Info (persino il fratello ha tolto il cartonato fuori dal locale), Notte Rosa, Molo Street Parade, Notte Rosa, Manifesti di Cattelan. Foto, tante. AH! Dimenticavo… è stato accettato con l’inchino anche il pacchetto fognario chiavi in mano di Hera, che pagherà tutta la provincia e con il quale (leggasi talpone) sono riusciti a bloccarsi persino quelle quattro rotonde che si erano decisi a fare. Poi ci sono le Vision, quelle tante. Le Visioni a quanto pare non sono foriere di vera programmazione sia turistica, che economica per la città. Il Centro è morto e noi facciamo Acquarena per Cagnoni. La Periferia è malamente servita e noi buttiamo risorse pubbliche nel TRC. La città è piena di luoghi abbandonati dove si raduna l’umanità disperata e noi, invece di riqualificare quei luoghi, buttiamo risorse su un teatro di cui si sapeva già essere costruito su reperti che avrebbero bloccato tutto. Tra l’altro chi riconverte quei luoghi, dove succede qualsiasi cosa, in case di accoglienza per l’emergenza abitativa viene cacciato a manganellate. Rimini oggi è un posto che, a dispetto delle vision, ha un centro defunto, centinaia di aziende in fallimento e una politica turistica involutiva concentrata sul turismo d’accatto. Adolescenti (o poco più) che dopo essersi ubriacati e drogati vanno a farsi rapinare e violentare in una spiaggia buia. Un turismo che paga così poco da costringere gli albergatori ad abbassare i servizi, assumere schiavi o ad affittare a chiunque abbia contanti, anche sporchi, ma subito. Tra l’altro è così che arrivano i soci che nessuno vorrebbe mai nella vita, perché un albergo può avere un valore nominale di qualche milione di euro, ma se non lavora vale come una conigliera, solo chi ha interessi paralleli e risorse non convenzionali ci investe. Mappa rapporti criminali Romagna_SanMarino_MarcheSo che sono cose che non si vorrebbero sentire mai della propria città, ma Rimini non più è la Capitale del Turismo, però sta diventando un polo significativo per la Criminalità, come illustra ampiamente l’ottimo lavoro di ricostruzione dei ragazzi del Gap. 
 P.S. Avete mai visto come si svolgono i furti in spiaggia di notte? Quest’anno sono cresciuti molto. Agiscono in formazione di tre persone e usano la voglia di bagno notturno del turista. Uno va a distrarre le eventuali persone vicine alla riva, gli altri due rapidamente perlustrano lettini e mosconi dove la gente abitualmente nasconde vestiti, cellulari e soldi. Facile facile. Come lo so? Come so tutto il resto, basta fermarsi ed osservare.
 @DadoCardone