venerdì 28 agosto 2015

CS Carla Franchini M5S Rimini

I CONTROLLI ALLE IMPRESE: IN II COMMISSIONE ENTRO IL MESE DI SETTEMBRE Le parole del presidente della Confcommercio Gianni Indino, il quale lamenta “i troppi controlli alle attività, e sempre ai soliti noti”, mi danno modo di intervenire su un tema di enorme importanza: i controlli alle imprese e le modalità con le quali tali controlli devono essere effettuati e soprattutto anche della trasparenza, tema non è certo meno importante. E’ un tema complesso che non si può certo risolvere in poche righe, ma che proprio in ragione dell’importanza, è mia intenzione approfondire convocando, in qualità di presidente, un’apposita commissione entro il mese di settembre. Le regole in Italia sono talmente tante, certamente troppe e il nostro legislatore è notoriamente prolisso molto spesso anche poco efficace. Dunque rispettare tutte le regole troppe volte può risultare impossibile, anche se con il massimo impegno. Lo sanno perfettamente gli imprenditori che quando sono oggetto di controllo il più delle volte sono perfettamente consapevoli che qualcosa non va c’è ci sarà comunque. Nella maggior parte non credo neppure che vi sia la volontà di non rispettare la legge, ma solo una impossibilità di riuscire a rispettarla perché il più delle volte poco o affatto conosciuta. In realtà le modalità dei controlli alle imprese sono stati oggetto di interventi normativi - tuttora vigenti - che solo di rado sono stati applicati. In particolare l’art. 14 del DL 5/2012 stabilisce che: “la disciplina dei controlli sulle imprese, comprese le aziende agricole, è ispirata, fermo quanto previsto dalla normativa dell'unione europea, ai principi della semplicità, della proporzionalità dei controlli stessi e dei relativi adempimenti burocratici alla effettiva tutela del rischio, nonché del coordinamento dell'azione svolta dalle amministrazioni statali, regionali e locali….” Al DL hanno fatto seguito le relative Linee Guida approvate con apposita intesa dalla Conferenza Unificata Stato-Regioni e Stato-Citta' ed autonomie locali (ex art. 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281) del 24 gennaio 2013 con l’obiettivo primario della riduzione, semplificazione dei controlli alle imprese, proprio al fine di evitare situazioni incresciose, tra le quali anche quelle lamentate dal Presidente Indino. Sono certa che sarà una sorpresa per molti conoscere i contenuti normativi e probabilmente non solo per le imprese. Al contempo la Regione Emilia Romagna - è tra le poche Regioni, probabilmente la prima - che proprio per allinearsi alla semplificazione ha introdotto l’importante istituto della diffida. Uno strumento di grande respiro per le imprese che risulta applicabile in svariati settori (nell'ambito di procedimenti sanzionatori disciplinati nei settori riguardanti il commercio, la somministrazione di alimenti e bevande, l'esercizio di attività di artigianato a contatto con il pubblico, il divieto di fumo, nonché nelle fattispecie sanzionatorie previste dai regolamenti comunali.). La diffida in estrema sintesi prevede che in caso di controllo e riscontro della violazione il solo invito a sanare la situazione senza l’applicazione della sanzione amministrativa. Non sono in grado di sapere se questo strumento a Rimini sia applicato così come dovrebbe essere, ma mi auguro che in sede di commissione saranno chiariti questi aspetti e, se non ancora operativi, immediatamente introdotti. E’ evidente che trattandosi di legge non vi è alcuna facoltà di applicarli o meno, bensì un obbligo ed è altresì evidente che se non applicati potrebbero condurre evidentemente a contenziosi che a parere della scrivente - se possibile - devono sempre essere evitati. Carla Franchini Consigliere M5S Rimini