sabato 22 agosto 2015

Il Partito che non c'è più. Atto II

Si può fare peggio anche a Rimini, città letteralmente distrutta dai governi locali con l'attiva partecipazione dei ciellini da Fiera, Palas e..Carim. Il poco che rimane della nostra organizzazione turistica è ancora nelle mani degli eredi di Don Giussani. Uno potrebbe dire: si vede. Sono bravissimi ad occupare le fette di potere, governativi per tradizione e molto per necessità. Il movimento è alimentato dalla Compagnia delle Opere, in alcuni casi esempi di efficienza ed utilità, ma solo ai loro fini. Non si aprono al resto come fosse un dono divino. Però con il mio "indiscusso" idolo Francesco non si prendono. E' stato perfino gentile a mandare un messaggio. Il brutto è che lo ha fatto anche quel decisionista di Mattarella. Tra i due, il mio Presidente di vita l'ho scelto, non ci vuole molto. Gli americani non ce l'hanno fatta questa volta a nominare se non un polacco almeno un cardinale ucraino. Tra le parole del Papa e quelle di un nominato da Renzi e Berlusconi c'è un abisso. In quello viviamo noi. La conferma del Partito che non c'è più è arrivata da Caput Mundi. La Città di Mezzo che governa la Capitale si è regalata il funerale di stato con fiori che piovevano dal cielo come le mazzette per i profughi. E' bastato un sempre più raro magistrato che ha condotto seriamente un'indagine per scoprire che esistevano a Roma almeno tre città sovrapposte. Come i Piani Urbanistici a Rimini. Quante ce ne sono in giro per l'Italia? A Rimini è stata scoperta solo una misera associazione? Cosa facevano quando si riunivano? Beneficenza, strategie o lettere di patronage? Possibile che i colpevoli siano.,,solo tre sfigate controfigure del potere? Ma il caso più eclatante è stato quello romano, tutti sapevano e facevano finta di non vedere. Anche i manifesti funebri di Casamonica grandi come quelli di Cattelan erano..invisibili. Per fortuna abbiamo Alfano che farà una..Shalabayeva di colpevoli.