giovedì 13 agosto 2015

Ti hanno fatto incazzare?

Eh Lugaresi? Se fosse stato Cardellini a scrivere certe cose ti saresti incazzato di più, però avresti pensato che anche l’ultimo giornalista si era accodato alla processione dei bacia pantofole. Poco male dai, Silvano è ancora più in alto guardando oggi i “suoi” e noi siamo quasi a ferragosto! Posso condividere una riflessione? Premetto: mai e poi mai mi permetterei di dare dei suggerimenti ai nuovi vertici del M5S; prima di tutto, perché non sono nessuno per poterlo fare, non ho esperienza di certe forme aggregative e non ne conosco le dinamiche interne. Poi, perché non essendo né elettore né militante e ritenendomi una persona educata, non faccio il tuttologo dicendo agli altri, più esperti, quello che devono fare. Mi permetto però una considerazione da simpatizzante, quasi da tifoso; ammiro infatti lo “sbuzzo” di certa classe dirigente come Di Battista e Di Maio indipendentemente dalla provenienza partitica. Nelle sue fasi altalenanti oggi il Movimento vive una seconda primavera nazionale: consensi in crescita e cavalcatura di battaglie sentite dai cittadini, proponendo soluzioni intelligenti. Meno Casaleggio e più politica insomma. Bene! Come replicare lo stesso clima nella nostra città? Ogni tanto il segnale di qualche buona uscita si vede nonostante tutta la stampa avversa, l’impegno si percepisce, ma occorrerebbe più costanza. Le elezioni sono vicinissime ed è ora di lanciare lo sfidante. Fermo restando che il vostro impegno deve essere finalizzato ad arrivare al ballottaggio, avete, a mio avviso, due strade. O iniziate a diventare interlocutori di tutti quei movimenti non partitici che vogliono cambiare le cose in città e costruite con loro un’alleanza fatta di 5 o 6 punti programmatici forti, oppure decidete di correre da soli (come vostro costume), ma trovando un nome di altissimo livello da proporre alla città come nuovo sindaco. Per intenderci, in questo secondo caso non bastano le persone per bene, ma ci vogliono delle macchine elettorali e soggetti con già un peso ed una riconoscibilità cittadina. Non voglio togliere nulla ai bravissimi consiglieri comunali o ai militanti più impegnati, ma per correre da soli serve non una persona ma il personaggio, l’imprenditore, il magistrato, il grande avvocato, uno insomma che sia già conosciuto e stimato dai riminesi e che, accettando la candidatura, faccia un sacrificio per la sua città. Diversamente, se contate solo nel “tutti contro il PD” al secondo turno, vuol dire che ancora non conoscete bene la città, i suoi salotti, le sue camere di compensazione, le sue mangiatoie bipartisan che alla fine tutelano sempre lo status quo. Il vostro candidato dovrebbe comunque crearsi una credibilità amministrativa iniziando ad apparire in tante occasioni e a manifestare il suo pensiero facendolo conoscere alla città, già dal rientro dalle ferie. Nel caso in cui decideste di non fare alleanze con nessuno, però, non dovreste tagliarvi i ponti per accordi al ballottaggio. Il nemico da battere è il PD, gli altri sono potenziali alleati del giorno dopo, quindi apparite e tessete, tessete e apparite. Troppo politiche come considerazioni? Può essere, ma se voglio giocare a calcio, a tennis, a basket o a pallanuoto, scendo in campo accettando le regole e rispettandole per vincere; anche se voglio migliorare le condizioni dei campi da gioco, le regole restano quelle. Così è in politica. Voi volete migliorarla e, da cittadino, ve ne do merito, ma dovete conoscere benissimo le sue regole ed applicarle al meglio. Mai come oggi se il PD ricandida Gnassi la battaglia può essere vinta. Io a Rimini ci sto bene, non ditemi solo quello che non va, ditemi cosa vorreste fare di bello e di più per noi cittadini e per la nostra città. Con simpatia. 
 E. Canzi