martedì 11 agosto 2015

L'Aeroporto che Vorremmo

Noi Riccionesi la Lista Civica che ha eletto la Tosi, con il contributo di quelli (erano tanti) che si erano rotte le palle di Pironi, (figuriamoci se votavano Ubaldi) ha lanciato un messaggio preciso con destinatario il collaudatore di ciclabili. La Lista Riccionese ha scelto, per disperazione e necessità, l'aeroporto di Ancona, lasciando al suo destino il Fellini. Una ritorsione contro Gnassi che ha chiesto le dimissioni della collega per una "differenza" di vedute sul Trc, pari a circa 100 milioni di debiti? Non crediamo, solo una presa d'atto della situazione. La cordata che ha assunto attraverso un regolare concorso per idee la gestione, contava giustamente sul traffico russo. Senza quei passeggeri oggi uno scalo minore non campa. Non potendo più fare, per ovvie ragioni, del comarketing con i soldi nostri, dopo qualche piccola resistenza, ma con la sodale copertura della stampa locale, sei costretto ad..arrenderti. Eppure leggere i tabelloni degli arrivi e partenze non sarebbe impresa ardua anche per un giornalista. I Riccionesi guardano speranzosi a sud, da Rimini hanno avuto sballo e fallimenti. Hanno correttamente però ricordato una delle poche frasi celebri del nostro ciclista da foto: "Non abbiano bisogno dell'aeroporto, ci basterà un collegamento veloce con quello di Bologna". I cugini della Perla che sanno curare e riempire i salotti con il green europeo, hanno dichiarato che cercheranno solide relazioni con Novaport prossimo (?) gestore di Ancona. Ci permettiamo un paio d'osservazioni dettate sempre da quel birichino del Cancelliere: 1) E' vero che Novaport gestirà Ancona? Nel clima di guerra scatenato da Obama dopo il golpe di Kiev, sembra un pò strano che ad un gestore russo venga consegnato uno scalo italiano 2) Quanti russi sbarcheranno ad Ancona? E' la domanda chiave. Senza il recupero del turismo russo tutto il sistema, dai Lidi Ferraresi alle Marche è destinato a saltare. Quindi non avremo bisogno degli aeroporti. Da quanto leggiamo sulla stampa nazionale Renzi non sembra intenzionato a smarcarsi da Obama e dalla Merkel. Quindi il destino del turismo russo appare altamente a rischio. Nel 2016 si chiude.