I programmi elettorali "Gnassiani" del 2011 e 2016 presentano molti tratti in comune, quasi ripetitivi. Un programma quello attuale, quasi copia e incolla del precedente. Se facciamo il netto a quegli interventi pianificati su Rimini da tempo e giunti a casuale inizio o compimento in questi ultimi anni, vediamo che non è stato fatto un granché. Se poi consideriamo l’aumento della pressione tributaria, il peggioramento dell’ordine pubblico, il degrado del Centro e tralasciando il resto, abbiamo concluso.
Allora appare chiaro che viene chiesto un secondo mandato per fare ciò che non è stato capace di realizzare finora, un ritentare quindi come se scolasticamente si parlasse di una “riparazione a settembre” o una prova di appello.
Per contro abbiamo assistito ad una continua e ininterrotta campagna politico – pubblicitaria fatta di slogan, plance multicolore, inaugurazioni, presenza e discorsi in ogni occasione utile; ben più massiccia e penetrante di quella mesta del “fatto tutto” cui solo di recente abbiamo assistito.
Una campagna che ha convinto molti riminesi che quella era la realtà, allietata da stanche festicciole chiassose e ricche di stand gastronomici con il finale pirotecnico, e della attuale finale passerella dei vari personaggi governativi di spicco reclutati alla bisogna.
Un merito però dobbiamo riconoscere al Sindaco: la grande proprietà di comunicazione per dimenticare spinose problematiche come, ad esempio, l’aeroporto di Rimini.
S. De Vita