mercoledì 18 maggio 2016

Tormentone Ceis-Anfiteatro

Trovo piuttosto ridicola questa storia dell'Anfiteatro diventato tema, e anzi cavallo di battaglia per alcuni, di campagna elettorale dopo che esso é stato lì per decenni senza che nessuno se lo cagasse, a parte qualche rarissimo turista con cartina che chiedeva ove fosse - lo so perchè mio 'abbo aveva un tabacchino in zona. Aggiungo che gli "esponenti storici" del Ceis, non faccio nomi a parte la Zoebeli, non sono più in vita da tempo. Restano a difesa dietro le barricate la Filippini, la Marchioni, messa lì a difenderlo con la sua stazza politica, in quanto ex parlamentare. Quello che trovo più avvilente è la pochezza di questi "politici" che si attaccano a tutto per non cedere e far spostare il Ceis, inventandosi scuse d'ogni sorta. E naturalmente di quelli che solo ora si accorgono del sito archeologico. E il sindaco che la mena con la cultura da 5 anni, cade vittima della sua stessa politica perché è costretto a far finta di niente sull'Anfiteatro. "Romanità" di Rimini ma l'Anfiteatro no. E (il sindaco) si arrampica sugli specchi perché non c'è nei fatti nulla che osti lo spostamento del Ceis quindi non sa cosa dire a favore di questa lobby trasversale fatta di "ex" ed altri che la vuole avere di vinta. E appunto dall'altra parte diventa materia di campagna elettorale quando non è un'emergenza, certo dovranno spostarsi, ma non pim pum pam altre sono le priorità, la cosa è tutto sommato importante ma non contingente! Infine a tutti piacerebbe che la scuola dove si è fatto le elementari, dove si è mandati i propri figli rimanesse intatta come questa specie di isola felice che è il Ceis, quasi una setta gli ex, ma tutto cambia, nulla è immutabile fra 100 anni vorranno stare ancora lì? E' ovvio che il recupero dell'Anfiteatro viene prima dell'importanza delle casupole svizzere; e la Zoebeli non è stata la Montessori, con rispetto parlando, e il Ceis non è la scuola di Jàsnaia Poljana!
Zobeta