sabato 7 maggio 2016

Que Viva La Revolucion !

Il modo di fare politica nazionale, fatto di annunci e espedienti colti qua e là, è giunto anche nella nostra Città. “Rimini la rivoluzione è nei fatti”, ne è il tipico esempio. Per chi non si fa abbagliare dagli specchietti per le allodole, questa cosiddetta “rivoluzione riminese” rende un’altra realtà. Molte della grandi opere, il Teatro per esempio, lo scavo del fossato della Rocca Malatestiana e lo scarico a mare, erano state messe in pista dalle precedenti Amministrazioni ed ora sono riuscite a partire per giungere a compimento; si sa, in Italia da quando si concepisce un progetto fino al momento della sua partenza, gli iter burocratici richiedono tempi biblici. A ciò si aggiungano poi altre opere che qualsiasi Sindaco di qualsiasi formazione politica avrebbe dovuto realizzare forzatamente, perché ormai non più derogabili per la Città. Restano quindi le improbabili piste ciclabili che iniziano dal nulla o finiscono nel nulla. Quelle che interferiscono con i distributori di carburante, che restringono le carreggiate delle strade cittadine già strette rendendole pericolose per i pedoni e per il restante traffico. Restano i parcheggi nei quartieri limitrofi al Centro, tutti a pagamento per fare cassa, con cui si penalizzano i residenti privandoli anche degli idonei spazi verde e mantenendo malamente quel poco che è scampato all’asfalto. Come è noto, ogni rivoluzione lascia le proprie vittime; è la storia che ce lo insegna. In questo caso a far le spese di questa è la moria del Centro Storico e dei Borghi, di ciò che significherà Acquarena per la zona già congestionata dal traffico di suo, e per le piccole attività commerciali. A ciò si accoda il mancato intervento per gli scavi dell’Anfiteatro, progetto già oggetto di decisioni in tal senso assunte dalle precorse Amministrazioni di pari colore politico. Nei manifesti che magnificano la rivoluzione, non si accenna neppure minimamente al peggioramento dell’ordine pubblico, o della vicenda dell’Aeroporto. A questo proposito questa struttura che dovrebbe essere la porta del turismo internazionale della Città, è stato ridotta ormai alla stregua di un aeroclub. Grande sviluppo invece sembra che in questo quinquennio Gnassiano, abbiano avuto le imprese pubblicitarie, visti gli innumerevoli cartelloni sparsi in ogni dove con cui si è magnificata questa Amministrazione.
 S. De Vita