giovedì 19 maggio 2016

Riso Amaro

Le imminenti elezioni hanno fatto scoprire che a Rimini c’è un degrado. Meglio tardi che mai direbbe qualcuno; ma leggendo ciò che è accaduto di recente viene istintivo ridere, non sorridere. Sono stati multati due fidanzatini di ben 100 euro, perché tenevano i piedi su una panchina; ora non dico che ciò sia giusto, ma non mi sembra neppure un caso emblematico per dichiarare con altisonanza che è iniziata la lotta al degrado, come invece è stato fatto con un articolo sui quotidiani locali. L’aspetto ancor più ridicolo è che nel mentre, accadono spesso impuniti furti, scippi e atti di vandalismo con una frequenza ormai quotidiana di cui nessuno si cura o prende provvedimenti strutturali. A ciò poi si aggiunga il degrado istituzionale, fatto di quei luoghi pubblici non curati o manutenuti, la prostituzione e via dicendo. Questa vicenda è l’esatta applicazione del detto “forti con i deboli e deboli con i forti”, perché dopo anni che il decadimento cittadino è sotto gli occhi di tutti, viene scoperto solo oggi da chi già da tempo lo avrebbe dovuto combattere; naturalmente questi soggetti – polizia locale – agiscono su indicazioni della politica, ossia del governo della Città. Il predetto articolo giornalistico si conclude poi con l’impegno a concentrarsi meno sui divieti di sosta, impegnando quindi meno gli agenti per ciò, per poter meglio perseguire questo “riscoperto” fenomeno. Stiamo tranquilli; per le contravvenzioni ci sono gli ausiliari del traffico la cui presenza in tutte le zone degli Gnassiani parcheggi a pagamento, è ormai assidua e quotidiana. Per il resto è più facile lasciare bottiglie vuote o rotte sparse per il Centro, imbrattare muri e monumenti, o delinquere indifferentemente; ma attenti ai piedi sulle banchine! A questo punto la percezione di essere presi in giro, lascia il posto alla voglia di ridere.
 S. De Vita