venerdì 20 maggio 2016

Non Disturbate il Manovratore

L’attenzione di taluni candidati Sindaci che riservano al recupero dell’Anfiteatro Romano, è sempre stata esposta pacatamente ed in modo obiettivo, tenendo anche conto della salvaguardia della struttura educativa che lì insiste dal dopoguerra. Lo hanno fatto coscienti dell’importanza che quel monumento potrà avere per Rimini, per l’attenzione turistica che significherebbe e per dare corpo a quella larghissima maggioranza di cittadini che ritengono questa operazione ormai non più rimandabile. La risoluzione dell’annoso problema, può solo essere affrontata dall’Amministrazione che governa la Città, non da chiunque. La verità è che chi ha amministrato ed amministra tuttora Rimini, non ha mai manifestato interesse alla conclusione della vicenda. E questo è un fatto oggettivo. Incomprensibile invece è stata la reazione scomposta e smodata del Sindaco, e le argomentazioni distanti dalla comune dialettica politica con cui ha ribattuto ai fatti concreti, evitando così un dovuto confronto. Come: l’urbanista che ha dispensato la Città di rotatorie e piste ciclabili, attaccato dai, così è scritto, “novelli Indiana Jones in salsa riminese”? Ha poi “invitato” i disturbatori a farsi “una chiacchierata con il Soprintendente archeologo dell’Emilia Romagna Luigi Malnati per rendersi conto della complessità e della responsabilità di nuove campagne di scavi intorno all’anfiteatro”; aspetti che in quell’occasione avrebbe egli stesso dovuto rendere noti per almeno due motivi. Perché poteva dare una risposta concreta ai suoi interlocutori, in modo da eventualmente vanificarne i presunti addebiti. Nella sua funzione di Sindaco, doveva una risposta alla cittadinanza che poco, o per nulla, comprende il perché un monumento così importante continui ancora ad essere oltraggiato. Quali sono quindi questi inconfessabili motivi? Forse siamo davanti ad un nuovo mistero di Fatima? Un’altra occasione persa quindi, che ha fatto comprendere ancora una volta che il vero monumento da salvaguardare è costituito da alcune baracche di legno e qualche struttura successiva; volete paragonarle con quei quattro sassi? A tra poco quindi il CEIS visitors center? 
S. De Vita