lunedì 2 maggio 2016

Piani Urbanistici

Ci raccontano "volentieri" che gli ordini professionali legati alla scomparsa attività edile: ingegneri, geometri, architetti e periti, sono incazzati, senza dire però per chi voteranno. Le ragioni oltre a quella tipicamente riminese dove i mattoni sono ormai un lusso per pochi, direi Uno, sono però altre e perfino banali, se non fossimo nella Città di Gnassi. Gli uffici tecnici del Comune di Rimini, non concedono (dicono) udienze speciali per i chiarimenti necessari. La scusa sarebbe che ancora devono "studiare" i nuovi (?) strumenti urbanistici. Già l'affermazione se vera, sarebbe ridicola, significa che dopo quindici anni dall'entrata in vigore della Legge Regionale, il Comune ha adeguato il Prg 94 inventato da Chicchi dopo averlo (a piacimento) stuprato almeno un centinaio di volte. Le grandi opere in particolare quelle incompiute o mai partite sono frutto di varianti ad hoc. Non ci voleva molto ad indagare. Non venivano fuori "cosche" ma qualche "clubino" sicuramente. Studiare che cosa? Si tratta di difficile comprensione, interpretazione o magari tutte e due? E' vero che la situazione riminese è talmente grave che parlare di pianificazione secondo i vecchi parametri è una perdita di tempo. Eppure un Comune che si fregia del titolo del migliore fornitore di ciclabili con slalom, proprio in questi frangenti dovrebbe dedicare forze e uomini, lussuosamente pagati, per incentivare ristrutturazioni e recuperi ambientali. Non è ancora arrivata in Via Rosaspina la notizia che il comparto turistico è decotto? Quali iniziative state assumendo? Dimenticavo tra poco sarà pronto il..Trc. Un altro volano per Rimini. Un giochino che devono completare per paura di pagare gli arretrati. Il rischio reale è che anche apparenti piccoli errori, nelle mani di tecnici ed avvocati, possono ingenerare incontrollabili reazioni a catena, finendo per mettere in discussione interi impianti urbanistici. Fui il primo, come solitaria "ochetta" consiliare a prevedere per l'Aeroporto giorni bui. Facevo fatica allora a pensare che era solo "una" infrastruttura in pericolo. Oggi dobbiamo chiedere aiuti a Bologna per pagare i debiti. Quante sono le imprese edili sopravvissute? Non erano mica composte tutte da presidenti del calcio, ma centinaia di operai, artigiani, piccoli padroncini ruotavano attorno all'industria del mattone. Non a caso turismo e edilizia viaggiano assieme verso una china fallimentare. Ci sono decine di liste, nessuno "manifesta" un misero programma. Ambizioni, apparentamenti, spiaggia e politica, ma un breviario per le urgenze che non siano le Ruote non siete in grado di pubblicarlo? Dovrei a questo punto appellarmi alla stampa locale. Loro attaccano il cappello dove vuole il padrone. E' sempre stato così, solo che una volta e nemmeno tanto tempo fa, di fronte ai tanti proprietari del governo c'era un soggetto politico forte che si opponeva con tutte le forze del lavoro e perfino della cultura. Oggi il Padrone, per volontà di Marchionne e per poco, sembra sia ancora Renzi. Ma che ca.,. stiamo a discutere di Rimini? Diceva Celentano: ora tu vieni a chiedere a me tua moglie dov'è?