sabato 1 luglio 2017

CS M5S Santarcangelo

CITability e PEBA, dopo il fumo, arriverà l'arrosto?? Apprendiamo con piacere che la nostra amministrazione sia riuscita ad intercettare un finanziamento per un progetto teso al ‘superamento delle barriere architettoniche attraverso la definizione di indirizzi, criteri e prospettive per la rigenerazione dello spazio pubblico in chiave di accessibilità.’ Ora, al netto di questa definizione che ricorda un po’ la supercazzola del fù conte Mascetti, concordiamo pienamente che nel nostro comune sia necessario cominciare ad occuparsi seriamente delle barriere architettoniche. Siamo talmente concordi che già nel Consiglio comunale del 30 settembre 2015 abbiamo portato una mozione in cui si chiedeva la redazione del P.E.B.A. La redazione del Piano per l’Eliminazione della Barriere Architettoniche infatti non è una scelta delle amministrazioni, ma un obbligo normativo. La legge 41 del 1986 e la 104 del 1992 impongono alle amministrazioni la redazione dettagliata di questo documento, che deve contenere nero su bianco l’elenco dei lavori da effettuare per rendere la città accessibile e fruibile dai portatori di handicap motori e sensoriali. Ad oggi, di questo PEBA, nel comune di Santarcangelo non c’è traccia, né un foglio, né un progetto, il nulla più assoluto insomma. Apprezziamo sicuramente lo sforzo fatto dall’assessore Fussi a riguardo, quello che ci chiediamo però, è cosa effettivamente sia possibile produrre con una somma così limitata, visto che parliamo di 15.000 Euro. Verrebbe da chiedersi inoltre se sia corretto scaricare su un processo partecipativo un onere che sarebbe a carico dell’amministrazione. Non è chiaro infine se l’amministrazione, alla fine di un processo che nasce per dare linee di indirizzo e proposte, abbia realmente intenzione di investire somme sufficienti per far si che almeno gli interventi più importanti possano essere realizzati. Il rischio concreto, a nostro avviso, è che se non si inizia da subito a prevedere fondi da applicare nei lavori, ci si ritrovi con l’ennesimo documento in stile Santarcangelo 2030, con tanti buoni propositi, e poca o nulla sostanza. Vorremmo anche che questo progetto possa essere il punto di partenza per lo sviluppo di un vero e proprio PEBA, che definirebbe in maniera chiara ed univoca l’elenco di cosa và fatto, e con quale priorità. Una lista lavori che diventerebbe realmente vincolante una volta realizzata. Nell’attesa di vedere risultati reali, tangibili, e possibilmente più duraturi della giostra ‘quasi’ inclusiva del Clementino, auguriamo un buon lavoro a tutte le associazioni che hanno dato la loro disponibilità per portare avanti il progetto. I processi inclusivi, basati sulla partecipazione diretta di cittadini ed associazioni, sono atti di grande civiltà e valore aggiunto. Lo sono soprattutto se l’impegno e le risorse messe a disposizione gratuitamente da questi, sono seguite da un pari impegno della controparte a portare a compimento ciò per cui si lavora. Spesso, purtroppo, alle parole non seguono i fatti, faremo attenzione perché questo non succeda.