martedì 4 luglio 2017

Indino

Giovanni Indino (Oria, BR, 1954) è un uomo giusto. Tutto ne riconoscono la lealtà, la sensibilità, la operosità nonché le indubbie capacità di leadership che lo hanno portato da semplice gestore di discoteche e radio private ai vertici della Confcommercio. Ma soprattutto il nome di Giovanni è indiliss... è indissolubilmente legato alla Riviera Adriatica: dire Giovanni Indino significa, oggi come oggi in Italia e non solo in Italia, dire qualcosa come, tenetevi stretti, 40 anni di storia dei locali da ballo della riviera: dall'Embassy fine '70; quindi videro giusto quando lo elessero Presidente del Silb: non c'era nessuno che conoscesse quell'ambiente come lui e da quando lo conosceva lui, chi può smentisca! Inoltre sebbene l'età non sia verdissima ma via, stiamo parlando di un ragazzo guardate Zavoli che prende moglie 90 anni!, egli sfoggia una invidiabile chioma che dimostra ai miei occhi una naturale genetica refrattaria alla senescenza il che non guasta quando si occupano certe posizioni. Nonostante ciò, sebbene lo abbia sempre apprezzato, per me ora Giovanni, nome evangelico, sbaglia quando si mette sul piede di guerra contro chi vende bevande a pochi euro additandolo come rovina della gioventù. Forse consigliato male, conduce una battaglia a mio parere di basso livello e moralmente inaccettabile nonché deontologicamente ed eticamente scorretta. Allora per venire all'uopo Confcommercio sostiene che è troppo basso il prezzo degli alcolici che si trovano nei supermercati. Nella realtà loro criticano chi vende a 2, e addirittura vorrebbero perseguirli a norma di legge, perché vogliono essere loro a vendere a 5. E non è scorrettezza questa, quale categoria professionale ricorrerebbe a simili mezzi che per pietà chiamo anti-etici ma la parola sarebbe un'altra? Chi pensa mai di sbaragliare la concorrenza ricorrendo a leggi ad hoc? Come si può solo lontanamente immaginare di poter fare una cosa simile? Chi mai si presterebbe? Questi signori devono mettersi in testa che ci sono in atto grandi cambiamenti di costume nel nostro paese e adeguarvisi e non cercare leggi che consentano loro di mantenere rendite di posizione a dispetto del libero mercato e agitando lo spettro strumentale di difendere la gioventù dall'alcool! Il mondo è cambiato, Rimini è una babele di moving people sovente squattrinata, un meltin pot di tutte le etnie come possono pensare di avere il monopolio delle bevande alcoliche, che follia è mai questa e sottolineo non ho alcun interesse personale solo spirito di giustizia per non far passare una simile il-li-be-ra-le peggio che illiberista mistificazione! 
Dr. Luca 'topesce.