domenica 15 luglio 2018

CS Ivan Innocenti

Continuano le dichiarazioni estive sulla normativa Bolkestein rigurdante le concessioni demaniali. Si cerca, come in passato per le "quote latte", di non affrontare precise disposizone di legge sottoscritte dal nosto governo oltre 10 anni fa. Il rischi e che i cittadini italiani, oltre a vedere sequstrato il dirtto di potere accedere tramite bando ai beni pubblici demaniali, dovranno farsi poi carico delle sanzioni economiche che verranno erogare per la violazione delle disposizioni europee che in modo illegittimo si cerca di violare con storture nazionali che cercano di preservare una condizione di fatto che nulla ha di diritto. L'Avvocato Maria Laura Turco per conto del Partito Radicale ha presentato un ricorso per procedura di infrazione alla Commissione Europea e le sue parole possono essere utile per capire il da farsi: "La strada che l'attuale governo, accogliendo la risoluzione del Senato presentata dall'onorevole Maurizio Gasparri, ha annunciato di voler intraprendere, conduce dritti dritti all'apertura di una procedura di infrazione da parte della Commissione Europea, infrazione che a pagare saranno gli Italiani. Rispondendo alle interrogazioni del PD e della Lega, infatti, la commissaria europea Bieńkowska ha ribadito che: 'La competenza esclusiva della Corte di giustizia dell'UE è decidere in merito alla validità e all'interpretazione degli atti legislativi dell'UE. Nella sentenza del 14 luglio 2016, la Corte ha confermato che le concessioni balneari sono autorizzazioni ai sensi della direttiva 2006/123/CE, dal momento che esse comportano un'autorizzazione a esercitare un'attività economica in un'area demaniale. Esse rientrano quindi nell'ambito delle disposizioni pertinenti del diritto dell'UE, compreso l'articolo 12 della direttiva Bolkestein, qualora la scarsità della risorsa in questione nel territorio comunale interessato sia accertata e, in ogni caso, compreso l'articolo 49 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, qualora esista un interesse transfrontaliero certo'. Non vi è via italiana, né terza via: l'unica via è quella che i Comuni delle località balneari indicano immediatamente bandi di gara che presentino i requisiti di imparzialità, trasparenza, pubblicità e non prevedano premi ai concessionari uscenti per l'assegnazione delle concessioni balneari. È sufficiente che anche un solo cittadino o un'associazione di cittadini chieda al proprio sindaco l'assegnazione di una concessione balneare e, in caso di diniego perché non vi sono concessioni disponibili in quanto sono state rinnovate automaticamente le vecchie concessioni, impugni la decisione dinanzi al TAR." Si viola ancora una volta il diritto dei più per il tornaconto di alcuni non facendo un buon servizio a nessuno con false promesse e dando false speranze. Le cose da fare sono già chiare e le sentenze lo dimostrano. L'incertezza è degli amministratori che hanno già gli strumenti per agire ma non intendono farlo coltivando un equivoco che non c'è. 
Ivan Innocenti