lunedì 23 luglio 2018

Il cimitero dei semafori

Ma vi siete mai domandati dove sono finiti quei meravigliosi semafori gialli o verdi che Gnassi in 7 anni, piano, piano, uno dopo l'altro, ha tolto per fare le rotonde?? Ebbene se voi andate a Covignano e prendete via della Carlettan poco prima del termine, in cima, coperto dalla vegetazione, c'è un passaggio che porta a una radura. Lì c'è un capannone mimetizzaton tipo edificio militare: se voi vi avvicinate e guardate attraverso i vetri facendo attenzione a non farvi scoprire dalla vigilanza armata che controlla che quei semafori nessuna li prenda (si sa mai gli venisse l'idea di riposizionarli) ci sono accatastati decine e decina di lampeggianti e semafori di ogni sorta e foggia e colore, alcuni nuovissimi col wifi e tutto, e che Gnassi ha tolto per non disturbare, apparentemente almeno (dopo dirò su questo punto ), disturbare l'automobilista nel suo dolce ondeggiare fra una rotonda e l'altran con il diavoletto che lo invita a filare dritto. Alcuni sono... bellissimin passateci, ma occhio alla securityn vi impallinano! Dunque venendo all'uopo è molto difficile non mettere in relazione i sempre più numerosi investimenti di pedoni e ciclistin con la politica del "fila dritto". L'ultimo gravissimo, padre e figlioletto travolti nei pressi del centro, e fra due rotonde guarda caso. L'eliminazione "ideologica" nel senso di "dogmatica" dei semaforin fu una follia a cui nessuno si opposen salvo forse il consigliere Renzi per quella nei pressi della sua abitazione: un'assurda micro-rotonda dove da 50 anni c'era un semaforo, una rotonda dal diametro di una spannan piazzata nel mezzo di un microincrocio, una cosa inconprensibile a cui appunto Renzi meritoriamente si oppose invano. Micro come quella dell'Arco, presa in pieno, tanto è piccina, da un auto pochi giorni addietro (ma davanti a un monumento bisogna "filare dritto"??). E' naturale che l'automobilista come diceva Max Weber "è sempre incazzato", imbottigliato nel traffico, ma tu amministratore hai il dovere di non seguire le sue inclinazioni che vorrebbero appunto "filare dritto" (fuck the world): lo devi richiamare alle sue responsabilità, la viabilità a Rimini è quella che è, non sono state fatte opere importanti, la città è divisa da due parchi, le antiche mura, il marecchia nella sua ex foce, un deviatore c.d. che parte dalla Grottarossa e arriva a Rivabella, viadotti non ci sono, sottopassi sono quelli di 50 anni fa, la ferrovia nelle sue due linee e pensi di risolvere una simile situazione togliendo i semafori per metterci le rotonde!?. Tornando al rapporto investimenti-rotonde questo è nei fatti e se solo lo volessero e... non fossero oberati di lavorone quelli della Statistica del Comune (pochi lo sanno, ma esiste) vi direbbero che pedoni sulle strisce e non, travolti da auto, sono decuplicati dal 2011. Senza dire dei tantissimi problemi che le rotonde creano ai ciclisti e degli incidenti che si verificano nelle rotonde stesse, alcuni con morti. Pertanto una scelta scellerata mentre Gnassi controllava... l'effetto scenico delle luci sulla passerella che dovrebbe portare l'universo mondo turistico sulla rive gauche del Marecchia, a pochi metri un papà e un bambino venivano incornati da un'auto e trasportati al Bufalini che ormai dovrebbe aprire una specie di succursale qui. E, ciliegina sulla torta, un mezzo si incastrava sotto il "ponte per nani" di via Tripoli, rimasto come fu fatto quando detta via si chiamava via Trai e i mezzi erano alti un metro e mezzo, cento anni fa. Quindi è molto difficile non solo non trovare un nesso causale incidenti-rotonde ma definire "debosciato" chi ha messo mano alla viabilità con provvedimenti simili (nel significato etimologico del vocabolo e non quello corrente). Ma c'è di più in fine. Sono sempre stato convinto che quando un gruppo della grande distribuzione "aggredisce" una città, le prime cose che chiede (parlando in astratto e non con riferimento a Rimini) siano: la eliminazione dei parcheggi che farà esso nei pressi della struttura, pubblici gratuiti, con la formula del project financing; una viabilità che porti "naturaliter" i flussi d'auto presso il suo centro. Ma soprattutto, e qui richiedo la massima attenzione: la eliminazione dei crocicchi o incroci, come li vogliamo chiamare. Questo spiega le rotonde, molto più che l'esigenza di accontentare l'automobilista che comunque sempre in coda se era rimane, non essendo le rotonde la panacea per la viabilità. Questo perché noi pensiamo al commercio come esso si realizza nel centro storico ma nella realtà le attività sparse nelle periferie sono di gran lunga superiori a quelle in centro come numero e guarda caso per ovvie ragioni sono sovente tutte nei pressi di incroci e un immobile commerciale presso un incrocio ha più valore di uno su una strada etc. OGNI INCROCIO E' UN PICCOLO CENTRO COMMERCIALE NATURALE che genera a croce tante e tante attività ed è ovvio che sia visto come competitor da eliminare da una ipermercato. Se ci fai una rotonda nel tempo muore commercialmente. Così come muore commercialmente una strada che era fra due semafori, se ci piazzi due rotonde. Pertanto io affermo che le rotonde oltre a direzionare i flussi verso i centri commerciali, hanno la funzione di "spersonalizzare" le città, rendendole spazi urbani di mero transito da non fermarsi, prive di parcheggi e semafori etc., il centro diventa luogo per leisure, bar, ristoranti etc., e non per commercio e la periferia diventa luogo di transito.
 In foto: un immobile su un incrocio ora rotonda noto ai riminesi, quello che porta al mare. Nel passato ivi erano una bar molto frequentato addirittura sede di un club calcistico e una gelateria. Adesso ambedue gli immobili, con la rotonda, sono sfitti, non solo c'erano 3-4 attività che hanno chiuso lungo Destra del Porto. Questa situazione si presenta praticamente ovunque e in modo molto più marcato di questo ove sono state fatte rotonde oppure ciclabili che hanno stessa funzione in ordine al commercio: impedire di parcheggiare. 
S. A.