venerdì 6 luglio 2018

Di getto

Mi è venuto un pezzo di getto. La politica non è fatta solo di numeri e non soggiace al storytelling raccontato, sebbene l'aritmetica dia conforto agli ideatori del c.d. patto civico, la defezione con strascichi sulla maggioranza rende certo quello che la giustizia dell'essere suggeriva. Quella dell'apertura civica di un partito non è storia di oggi. Il civismo è un concetto lodevole, ma se viene strumentalizzato non solo rischia di sconfinare, recte: trasmodare in abuso, ma diventa operazione verticista di mera segreteria. Non si voleva chiedere l'esame delle urine o del capello a chi si professava pro PD, ma forse andava valutata con maggiore attenzione una operazione che sebbene condivisa e propugnata dai livelli nazionali avrebbe avuto ricadute nefaste, tutte ancora da sperimentare a livello locale, considerato che si voterà fra qualche anno. Ho negli occhi il Sindaco di Pesaro raccontarci quale fosse il futuro del PD in visita all'astronave congressuale di Rimini. Gli extraterrestri però non l'hanno portato via! Ma che bisogno c'era di questa operazione mi sono chiesto? Escluso il M5S per harakiri...come il Giappone che lascia gli spogliatoi puliti di tutto punto dopo il fallimento così si può dire abbia fatto la compagine grillina...non un posto in Consiglio Comunale. Rimasto giustamente intonso...salvo qualche reduce fuoriuscito a tempo debito. Tuttavia la paura fa 90 e ha smascherato i pallinari da stagione estiva. I numeri li confortano, comunque, come dicevo. Si tratta di saper giocare di abilità e loro sono abili. Le pronunce della Cassazione gli danno conforto! Tutti i posti intanto sono stati riempiti e il puzzle delle nomine ha ampiamente ripagato della capacità edificatoria con o senza indici... Ma si edifica una cosa, quando si è politici seri, che discrimina il risultato. Meglio stare a casa alle volte che andare in feste in cui non ci si diverte. Ho appreso con amarezza che il portavoce del civismo ha lasciato il suo ruolo e addirittura la maggioranza. Non ho mai capito come facciano a spostare i banchi dalla presunta sinistra a destra con cotanta facilità. Credevo fossero fissi. Incollati o imbullonati con viti autofilettanti dal mastice delle idee. L'appartenenza si diceva una volta. La coerenza quella sconosciuta! Che non immaginavi prima con chi ti imbarazzavi? Non sapevi essere di destra, o di centro, socialista, soviet... o incapace comunque di restare agli ordini dispotici di un reuccio di provincia. Bene così...e' di conforto avere la prova di avere ragione. Di vedere sempre bene anche se la vecchiaia e la lettura nuoce alle diotrie. Taluno torna al suo posto in attesa che tutto si sistemi e anche gli altri lo seguano. Destra e sinistra esistono ancora bisogna solo crederci...in fondo conservare un sogno non comporta necessariamente non spezzare il tozzo quotidiano. Un pezzo di pane duro è permesso anche ad un cane ed alle volte è meglio un sano cinismo che condividere il sapore di un caffè che si sa avere il gusto stantio di una presa per il culto. 
Roberto Urbinati