mercoledì 4 luglio 2018

Minchia

Minchia ancora parlano che non ci sarebbe un capzo sotto il Ceis, ma come dimostra la mia foto dell'archivio personale relativa agli scavi degli anni '30, c'è e c'è roba grossa signori, un gran pezzo di anfiteatro con tutti gli amabaradan di un tipicissimo anfiteatro di quei tempi, problema è che ci hanno costruito la scuola sopra come taglia la testa al toro questa foto che altri hanno, ma non circola. Dunque per il mio sentire qualcosa di grosso bolle in pentole in quanto à una cosa realmente inaspettata quello che è accaduto circa l'Anfiteatro ossia in fretta e furia la posizione dei tecnici e dei politici di maggioranza e non del Comune è cambiata da così a così ieri. E sono di pochi mesi fa le parole tranchant dello storico Angelo Turchini, spalla del Comune, "non c'è niente sotto l'Asilo Svizzero" e i reiterati niet da parte di tutti inclusi gli interessati che continuavano a dire hic manebimus optime ossia non ci spostiamo nemmeno con le cannonate: il premier è PD, il ministro è PD siamo coperti 100% fatevene una ragione e annate affanculo voi e l'anfiteatro. E per una inversione ad U di questo genere c'è solo una spiegazione: ossia il cambio di guida del Paese e il cambio di ministro con Franceschini che torna a fare il semplice deputato eletto nel listino bloccato, altrimenti non farebbe neppure quello e a non contare una cippa in materia di Beni Culturali. Di più: ci sono due parlamentari riminesi 5 stelle (uno dei quali cresciuto puta caso proprio in quella zona) e 0 (zero) PD, il partito che ha "coperto" per tutti questi anni lo scandalo al sole di un normale istituto di istruzione su un sito archeologico di notevolissimo interesse. Altra spiegazione non c'è: la strizza. La strizza di aver commesso abusi, elargito favori, chissà parlando in astratto illeciti anche gravi, anche da parte della Soprintendenza, di qualcosa che come detto già forse bolle in pentola e di cui non si sa altra ragione, non la vedo rispetto a un simile cambiamento, ripeto essendo il Ceis un muro di gomma a ogni richiesta la Filippini (ex deputata) una delle due "garanti" diciamo così assieme all'ex deputata pure Marchioni della intoccabilità dell'asilo svizzero, rispondeva con arroganza che giammai si sarebbero spostati. Eppure realmente non per partito preso è una vergogna che un sito di quella importanza sia trattato così con il tacito assenso di tutti gli storici locali riminesi PD-relati. Quell'area vicino al centro, vicino alla stazione potrebbe diventare di grandissimo interesse una volta, non voglio usare l'espressione "sloggiati", perché comunque si parla di una scuola ma una volta che l'area sia stata liberata e si ottengano fondi si spera ministeriali per farne sito archeologico a tutti gli effetti che si unisce alle alle tre-quattro vestigia del passato di colonia romana qual fu Rimini o Rimini o Ariminimum se preferite (da Arimimus, nome romano del Marecchia a sua volta da Arnus minus= Arno piccolo, minore, in quanto il Marecchia e l'Arno nascono dallo stesso appennino, etimologia mia), 

Zobeta.