lunedì 9 luglio 2018

Le Colpe del Pd.

E' naturale addossare la (quasi) scomparsa del popolo piddino a chi lo ha gestito, in questi anni, da padrone. Mi riferisco al titolare della Villa Matteo. Dicono sia (quasi) grande come quella di Ronaldo. Il Partito democratico ha perso il suo popolo. Le recenti elezioni hanno confermato la triste realtà: nel giro di pochi anni sono scomparsi milioni di voti e storiche roccaforti rosse. Intanto al Nazareno si scoprono tutti i limiti strategici di un movimento incapace di fare opposizione, ancora impreparato a offrire un’alternativa al governo legastellato. E così, in attesa di trovare un nuovo leader, il Pd resta in mano alla vecchia classe dirigente. La proposta nuova tanto per rimanere nel campo cinematografico è ..Zingaretti, non specificando quale. Ma la responsabilità è solo di Renzi? Dopo l'abbuffata mediatica durata quattro anni con la presenza obbligatoria in ogni angolo e risvolto della vita nazionale, il Pd è sparito. A Rimini il logo lo possiede un ex ragazzo che possiede la virtù di non invecchiare. Per lui è sempre una festa, mentre tre/quarti della città "sua" da dieci anni, langue e affonda nelle cartoline e promesse. Il quarto (privilegiato) invece splende nel rinascimento gnassiano. La scena è occupata da Salvini, una sorta di Gassman della politica, un mattatore. Cerca lo scontro, esce sempre vincitore. Faccio una scommessa partigiana: secondo voi nel braccino di ferro con una (?) corrente della magistratura chi vince? Se rispondete Mattarella avete indovinato, sarà la risposta grillina. I rivoluzionari dell'after hours. L'impreparazione, l'improvvisazione di questo governo, la noti all'apparire di qualche sottosegretario nominato per meriti geografici o qualità sconcertanti. Come non bastasse, in queste settimane il Partito democratico è uscito di scena. Il fallimento peggiore è avvenuto sul piano mediatico. Il vicepremier Matteo Salvini è ovunque, i Cinque Stelle riescono ancora a conquistare un po’ di visibilità, li fanno giocare con i Lego di governo. Ai dem invece restano le briciole. E a volte neanche quelle. Sui giornali non passa nulla, il poco spazio a disposizione è monopolizzato da noiosissime diatribe precongressuali. Vicende troppo interne per interessare davvero gli italiani. Ve lo immaginate un ex partito di potere con segretario Martina? Quanto potete durare? A Rimini, concludo sempre dove i denti (tutti) dolgono, fanno le prove di durata nella maggioranza. Uno spettacolo che non affascina nemmeno il Carlino. Quale altra festa dovete attendere per uscire da una coalizione che non vi regalerà la cancellazione di..Bolkestein? Oppure qualcuno di voi pensa davvero che le slides di Gnassi abbiano la possibilità di tramutarsi in mattoni? Aspettate che Salvini sistemi anche Rimini? Forza Italia ha una esperienza ed (alcune) figure che saprebbero governare senza ricorrere agli inciuci fieristici. E' arrivato il momento di collocare il Cavaliere, sempre più simile a Star Trek con la sua testa dipinta, nella poltrona del riposo e scelta della badante. Il panorama politico italiano è ad un passo da una semplificazione inattesa; da una parte la destra e dall'altra..niente o il Pd.
PS Il primo (autentico) renziano riminese è stato Zerbini.