venerdì 27 luglio 2018

Pride Gay

Mah, lascia abbastanza perplessi il pride gay riminese che si terrà prox giorni, sotto alcuni profili almeno. Premetto per sgomberare il campo da equivoci che sono orgogliosamente etero... che i miei genitori erano e sono etero, i miei nonni erano etero etc., e rilevo altresì che no, noi eterosessuali non abbiamo una giornata, a noi dedicata, ai nostri diritti... per esempio nel caso dei singles (non il mio) al diritto... diciamo se mi passate la metafora osée a bagnare il biscotto almeno una volta alla settimana: ah nnnno!, lo Stato non ci pensa davvero ai diritti degli etero! Ma dirò di più e più serio: sono personalmente convinto che noi oggi andiamo verso una società in cui essere gay o bisex sarà la normalità e i mono-sessuali saranno considerati malati da curare, quando non pervertiti e subiranno discriminazioni sul lavoro etc.: ossia tutto quello che gli etero hanno fatto ai gay diventati maggioranza e normalità lo faranno ai monosessuali, nonché il futuro dice che la perpetuazione della specie a sarà sganciata dalla sfera sessuale e affidata alla Scienza, la quale oramai in grado di far partorire anche... un asciugacapelli; con fecondazioni in vitro, impianti ex vivum ed ex mortum, congelamento di feti in azoto liquido da impiantare in uteri anche estratti da donatore, gravidanze a distanza...  mandi il seme a una sconosciuta a Cuba invece di andarci tu come usava per turismo sessuale ora meno, e lì con 5000 euro te la ingravidano, ti spediscono il feto da scongelarsi in totale comodità qui e rianimarlo, ma anche eventualmente il poppante già formato, piuttosto che estrarti gli spermatozoi direttamente dalla balle nel caso di coppie gay infertili in etc.etc.etc.; insomma domani possibilità infinite, una coppia lesbo o gay potrà acquistare sperma rigorosamente anonimo sul "mercato libero", tenerlo in freezer e quando ne avranno voglia usarlo per ingravidare la colf filippina dietro compenso etc. Ma tornando al pride gay riminese: è scarso, striminzito, non ha sfondato. E non ha sfondato sostanzialmente per due ragioni: anzitutto queste manifestazioni appartengono ormai al passato in quanto oggi per quanto resistano isolate sacche di omofobia sono venuti a mancare i presupposti di emancipazione a cui servivano e infatti hanno un sapore anni '90. In particolare poi quella riminese essendo qui molto influente la Curia che pure non l'ha mai stigmatizzata e osteggiata, è una manifestazione risicata, con un'organizzazione modestissima paragonata a qualsiasi altro evento si tenga a Rimini. Ci sono i soliti 4 politici pd più vicini alle tematiche gay... la Petitti, la Rossi, Morolli... lo stesso sindaco la snobba, giammai lo vedrete con lo striscione gay multicolore in prima fila o con la sua bici con le bandierine fra i carri del Classic, Fuera etc.,e neppure esempio il sindaco Parma che pure è sensibile e vicina al mondo LGBT, si fa quei 15 km che ci separano da Santarcangelo per essere lì in prima fila a sventolare la bandiera arcobaleno. Due carri, 4 gatti in 2 ore si consuma tutto. E soprattutto manca almeno un nome di richiamo fra i grandi omosessuali storici... un Vattimo, un Busi, un Niki Vendola che capti l'attenzione dei media. Insomma come si dice per carità sempre meglio che un calcio nei maroni, per rimanere in tema, ma in effetti non sembra decollare questo Pride riminese. 
(in foto D. Bowie in pellicola d'annata "Furyio" bacia un uomo)
 Fintopesce