sabato 25 agosto 2012

Spiaggia Pubblica

Nel dibattito difensivo scatenato dalla Oasi dei Bagnini per giustificare le misere denunce dei redditi della categoria balneare per eccellenza, si è trascurato un particolare dirimente l'intera faccenda. Stiamo parlando di imprenditori che usano per il loro lavoro Aree Demaniali, Spiaggia Pubblica, Sabbia dei Cittadini, non hanno investito milioni e rischiato come albergatori e commercianti. Questo concetto giuridico-economico basilare lo ha dovuto ricordare alla pletora degli ausiliari politici l'Unione Europea, MarioMeno non riceverà mai una delegazione di bagnini nei loro vani viaggi della speranza, perfino un Ministro del Turismo alla Gnudi, si è espresso in termini quasi chiari, la Bolkestein si rispetta, si deve andare a bando, meglio che qualcuno organizzi la tavola da imbandire con le proposte. Non lasciate tutto in sospeso per il povero Camporesi, si troverà barattoli rosa, saraghina e street piene di ubriachi, una spiaggia abusiva da sistemare ed aggiudicare ai nuovi soggetti. Le squadre in campo riflettono la vecchia geografia politica, pdconesenzaelle + udc sono sfacciatamente per riconsegnare le zone ai vecchi affittuari, l'idv, sel e resti rifondativi sono nell'anonimato prudente, aspettano l'evolversi della situazione per assumere una posizione che vada bene ai Mangianti&Galvani e non disturbi le poltrone. Nel panorama consiliare c'è ancora la Lega che ha assunto da sempre una posizione di intransigente difesa della bagnina di casa, mostrando la tragica miopia che l'ha condotta a posizioni marginali, sprecando una dote accumulata negli anni. Rimane il Movimento 5 Stelle, non hanno mai/ancora assunto una posizione precisa, il vuoto non deve essere considerato con parametri democrat, in quel partito sbandato non si decide per non squagliarsi, l'organizzazione grillina rende macchinosa l'assunzione di posizioni di natura amministrativa locale, molto bravi e pungenti sui temi generali, devono iniziare a dotarsi di strumenti per governare, saranno costretti a farlo e non è un bel augurio.