giovedì 30 agosto 2012

Habemus Cancelliere

E' iniziata da un pò di tempo una collaborazione amicale con il “Cancelliere”, la penna di punta di Rimini Politica che ha cessato di scrivere dopo avere centrato purtroppo...tutte le più sfigate previsioni finanziarie, economiche, sociali e...Gnassi, degli ultimi quattro anni. Hanno esaurito il loro compito, il nostro ha traguardi diversi, oseremmo definirli più importanti, avevamo iniziato pensando di LiberareRimini quando uno scippo socialista(?) ci ha costretto ad un più attuale SalvaRimini. Si capisce benissimo dai nostri scritti e dagli atti personali che siamo disposti a tutto pur di cambiare la nostra Città. La coltre opprimente composta dagli eredi comunisti ed i sempre attuali democristiani, si è estesa oltre il lecito, coprendo buona parte dell'opposizione, usata a piacimento in ogni occasione, l'avvento di Gnassi è stato il suggello tragico per condurci verso lidi fallimentari. Il Cancelliere è uno dei non molti riminesi che, per motivi professionali, ha un orizzonte d'analisi che spazia oltre gli angusti confini compresi tra la Palata e Nud e Crud, più vicino ai 60 che ai 50, è molto conosciuto in tanti ambienti cittadini che frequenta di rado se non per ragioni professionali.. Più sarcastico che umorista, è più amante (fortunato o sfortunato?) delle donne e della cultura che del potere, che peraltro non disdegna, quando è utile. Ci conosciamo da tantissimi anni, abbiamo avuto anche una comune forte attrazione per un uomo chiamato Melucci, a noi è passata quasi subito, a lui... - spero gli sia passata o stia passando. Ci permettiamo di copiare, con il suo consenso, ovviamente, un articolo scritto quattro anni fa, esattamente il 07/07/2008, non sarà l'unico, cerchiamo di nobilitare il blog non parlando sempre dei soliti idioti. Ecco l’articolo, il cui “originale” con le domande e le foto può ovviamente essere trovato sul sito www.riminipolitica.com. La crisi che il Paese attraversa è di sistema, il peso dell'apparato burocratico, non solo pubblico in senso stretto (penso anche al sistema delle Agenzie e alle aziende monopolistiche) ormai supera per numero e importanza quello delle forze produttive. Viviamo in un Paese che, in qualche modo, può assomigliare a certi stati seicenteschi o al periodo del fiscalismo tardo imperiale romano, quando le forze produttive (allora l'immenso ceto dei produttori agricoli e dei piccoli mercanti) erano al servizio di una grande "classe" onnipotente, autoconservante e autoreferenziale" che viveva di prelievo sulle altre. Attenzione: non è la "casta" di Rizzo e Stella. E' un ceto intero. Ciò lo rende ormai incontenibile, a meno di un conflitto durissimo. La situazione è questa. Il punto d'equilibrio fra queste due forze storiche, apparato burocratico/monopolista e apparato produttivo si è rotto. Oggi questa frattura è solo parzialmente visibile ma fra non molto diventerà enorme. E la forza vincente di per sè non produttiva, per autoconservarsi, non può che comprimere il sistema residuo dal quale trae le risorse, fino a distruggerlo". Alla prevedibile domanda di "quando" tutto questo accadrà si può rispondere tenendo conto che le grandi crisi hanno sempre bisogno di un innesco esterno. Tale fu per esempio la Prima Guerra Mondiale. Nel nostro caso questo "innesco" sarà dato dallo scontro dei grandi debiti planetari, in particolare quello americano che è sia pubblico che privato e quello europeo che è essenzialmente pubblico. Sul dato temporale esatto, tenuto conto delle entità e delle scadenze si può fare un'ipotesi che va da un minimo di un paio d'anni a un massimo di cinque o sei. Personalmente propendo per la prima ipotesi. Citando la massima evangelica: "Vedrete molti segni nei cieli...", questi segni, secondo me, si vedono già. Ne cito solo due: la concentrazione della liquidità mondiale in pochissime mani e il lento ma inesorabile calo del commercio mondiale. Ovviamente in un quadro del genere un paese come l'Italia è facile ne esca distrutto. Il Paese in quanto tale non esiste, è un concetto che ha poco senso in generale, e nessuno in Italia. Esistono delle forze che si disputano il potere. L'elite burocratico-monopolista, anche imprenditoriale, con i suoi milioni di piccoli ausiliari, insignificanti ma, cionondimeno, indispensabili, oggi ne sta controllando le leve e prelevando ricchezze sia a livelli elevati che più modesti, dove la supremazia dell'impiego pubblico è conclamata a livello di soldi e, appunto, di potere". L'Italia non era così, Questo cambiamento è avvenuto negli ultimi 10/15 anni, ma è un fenomeno definitivo ed ineluttabile. Anche perchè questo "sistema" non è un incidente storico. E' una forza che conta milioni di persone le quali, prima di rinunciare a posizioni di vantaggio, o semplicemente, micro rendite di posizione, combatteranno fino alla morte. Quella degli altri, ovviamente. Qualche esempio? "Il sistema fiscale, ma sarebbe troppo lungo parlarne oggi. E' un argomento per la prossima volta". Per chi votano queste persone? "Votano trasversalmente, in quanto nessun gruppo politico può prescindere da loro. Se vuole le faccio dei casi particolari: la gran parte dei settori dell'apparato finanziario e giudiziario (dirigenti, impiegati, ecc.) votano per il centrosinistra. Altri settori anche contigui come la polizia, la guardia di finanza ed i carabinieri guardano a destra. Continuo nell'esempio: complessivamente abbiamo più forze dell'ordine della Germania. Eppure lamentiamo continuamente la mancanza d'agenti: in Riviera d'estate; nei quartieri a rischio nelle grandi città; di notte… Tuttavia, grandi aliquote di queste forze sono impiegate, con gran dispendio, ogni mercoledì e domenica negli stadi a servizio dei presidenti delle squadre di calcio che, guarda caso, sono normalmente a capo di aziende monopoliste. Basti pensare a quante società di calcio fanno capo a monopolisti nel settore petrolifero. E' un buon esempio dell'uso mostruoso di grandi risorse pubbliche per fini puramente privati. Questo avviene sotto gli occhi di tutti, e nessuno ne parla. Quel che voglio dire è che non siamo di fronte ad uno scontro fra forze politiche ma fra ceti e relativi apparati che li rappresentano". La prossima volta trattiamo argomenti più locali...come l'evasione fiscale