giovedì 23 agosto 2012

Una Lezione

Che il Meeting di C.L. non fosse il posto ideale per le idee sensate ne avevamo il sospetto. Ieri ne abbiamo avuto la certezza. Infatti il “piatto forte” della “fase espansiva” (o fase 2 come dice “Repubblica”) del Governo Monti sarebbe l’abolizione (o dovrebbe dirsi dell’esenzione dall’I.V.A.) per le opere pubbliche e/o infrastrutture “nuove”, da costruirsi in “project financing”. Questo, secondo il relatore (tale Ciaccia, vice-Ministro dello Sviluppo), scatenerebbe un “tornado” positivo sull’economia pari a 5/6 punti in più sul P.I.L. (una cifra, a dir il vero, un po’ bassina, se si pensa che, un anno fa giusto giusto, le cosiddette liberalizzazioni delle professioni, l’abolizione delle tariffe, l’aumento delle farmacie, ecc. ecc. avrebbero dovuto portare ad un + 15% !!!). Dato appunto questo precedente, questa volta sono stati più prudenti. Quello che però è incomprensibile, per chi conosca l’I.V.A. (a dir il vero, un’imposta un po’ ostica per i non tecnici; ma cavolo, questo non è un Governo Tecnico!), è che essa, per l’imprenditore, è indifferente, o più esattamente, e correttamente “neutra”. Essa incide solo sul consumatore finale (cioè il privato, che non può detrarla, e lì sono dolori). Ma per le imprese, come dicevamo, è neutra. Infatti, come sa anche il barbiere, l’imprenditore che effettua cessioni di beni o servizi con I.V.A., a sua volta detrae la stessa dai beni e dai servizi che riceve, e così per tutta la filiera che sta a monte del prodotto o del servizio. Prodotto o servizio che, infine, solo quando viene ceduto al consumatore finale, viene gravato dell’I.V.A. e, proprio per questo (con termine tecnico efficace e, soprattutto, una volta tanto veritiero), il consumatore finale viene definito “soggetto percosso” dall’imposta. In parole povere, quello che la paga tutta. Quindi, la semplice esenzione non avrebbe alcun effetto economico positivo per l’impresa costruttrice. Diverso sarebbe il caso se esente I.V.A. fosse il prodotto finale e, quindi, il consumatore non la pagasse. Ad esempio, se non pagasse l’I.V.A. il fruitore del servizio gas delle “nuove infrastrutture” pensate da questo Ciaccia, cioè se l’esenzione si estendesse alla gestione. L’esempio banale sarebbe se il Palacongressi di Rimini o la Fiera potessero vendere gli “eventi” o “spazi” senz’I.V.A.!!! Oppure Hera potesse incenerire sen’I.V.A.. Cavolo lì sarebbe il business! Ditelo a Cagnoni e ci organizzerebbe subito un congresso! C’è però un piccolo ma... L’I.V.A. non applicata è un formidabile elemento distorsivo della concorrenza, e metterebbe queste strutture in una posizione di indebito vantaggio commerciale rispetto a tutte le altre che vendono lo stesso prodotto o erogano lo stesso servizio. Non a caso a livello europeo le attività esenti sono pochissime e limitate al settore sanitario per lo più L’Italia (e la città di Rimini è tra queste) che non ha ancora finito di pagare le supermulte inflitte dalla U.E. per le esenzioni fiscali fruite dalle ex municipalizzate (negli anni ’90 Governi Prodi/D’Alema), ne sa qualcosa. Vogliamo riprovarci? Padronissimi... Ma almeno cerchiamo di non gabellare come grandi idee quello che è un percorso trito e ritrito che porterà solo a scaricare, ora come allora, il costo finale dell’ “ideona” suoi sudditi sotto forma di multe pagate dalla fiscalità generale e/o locale. Ricordate le quote latte? Ricordate l’Alitalia? Ricordate i derivati? il cui costo, a cominciare dallo Stato e via via giù giù, Regioni, Provincie, Comuni, stanno mettendo sul conto e sul groppone dei servi/cittadini. Provate a fare un conticino su quanta I.M.U. c’è per effetto delle grandi idee di questi personaggi. In realtà, il Governo (tecnico o anche no), se volesse fare davvero qualcosa nel settore delle infrastrutture, anzichè ai miracoli del “Fisco buono”, dovrebbe pensare ai mali effettivi delle grandi opere in Italia. Il loro costo esorbitante derivante dalla paternità e dalla maternità legittima: la corruzione e la “supermalaburocrazia”. Ma è ovviamente troppo difficile, e quindi meglio baloccarsi con le esenzioni I.V.A.. Fa effetto e non rompe i c.......... a nessuno.

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