venerdì 24 agosto 2012

Semplice

Su sollecitazione di un vostro lettore, scrivo una lettera per spiegare quali sono i motivi che mi hanno spinto a non scegliere più Rimini come meta per le mie vacanze estive. Sono un impiegato di banca della provincia bolognese, con moglie e due figli quasi maggiorenni. Rimini per anni è stato il naturale approdo delle nostre vacanze: si imboccava l’A14 e, dopo un po’ di fila, si arrivava in riviera. Qualche anno fa avevo anche pensato di comperarmi una casetta da quelle parti, ma i prezzi erano (e credo siano rimasti) proibitivi. Così ho sempre preferito gli alberghi. Da qualche anno, però, ho deciso di cambiare meta, non perché Rimini mi abbia stancato, ma perché ha perso smalto e attrattiva e, purtroppo, non ha i requisiti di sicurezza che dei genitori pretendono per fare una vacanza tranquilli con i propri figli. L’acqua del mare è al limite del palustre, la passeggiata del secondo lungomare è ormai in mano a cinesi e cingalesi, negli alberghi la qualità del cibo è notevolmente calata, far fare un giro di sera ai miei figli da soli è diventato rischioso e i prezzi per un turista medio borghese come me, non sono proprio economici. Aprendo internet, con gli stessi soldi e partendo da Bologna, l’anno scorso ho prenotato in un villaggio all inclusive sul Mar Rosso: tutto fantastico. L’anno prima ho scoperto il mare e il cibo fuori di testa del Salento; anche lì tutto economico ma di estrema qualità. Quest’anno, risparmiando un quarto del budget, ci siamo fatti una settimana in Croazia in un albergo 4 stelle lasciando la macchina a casa. Mare mozzafiato, pulizia e tranquillità dei luoghi, cibo ottimo, sicurezza e divertimento per i miei figli. Mi spiace dover rinunciare alla riviera romagnola, ci sono cresciuto, ma dovreste rimettervi in carreggiata per non rimanere indietro. Tento un paragone: Rimini sembra un’attrice attempata che, caricandosi di trucco, vuole continuare a fare la sex simbol come quando era giovane. Tutti dovrebbero fare qualcosa, dagli amministratori agli albergatori ai bagnini, per cambiare radicalmente e sollevare Rimini dal declino. A mio avviso avete cinque priorità: l’acqua del mare, la sicurezza, l’allargamento dei caselli autostradali, i servizi gastronomici alberghieri e quell’aria da bazar orientale che ha assunto il secondo lungomare. Questi elementi non sono pochi per valutare se fare una vacanza a Rimini o meno. Vi auguro di mettercela tutta per rimettervi in pista, anche perché le altre realtà turistiche nazionali ed estere non stanno con le mani in mano e si stanno evolvendo sempre di più. 
Daniele F. Casalecchio di Reno