mercoledì 1 agosto 2012

Volere Volare...

Volere "volare" a Rimini non fa rima con saper amministrare. Ho letto, con espressione a tratti allucinata, la Relazione della Società di Revisione e quella del Collegio sindacale di Aeradria Spa. In entrambi i documenti sono rilevati e con estrema particolarità evidenziate tante e cosi gravi incongruenze e difformità che se non fossi certo che si tratta di documenti originali, direi che sono una pataccata. La Deloitte, la società di revisione fa emergere una gestione che definire inadeguata, incompetente e sprovveduta può suonare come riduttivo. Mentre la leggevo ho segnato oltre 8 operazioni di gestione economico-finanziaria per una valore complessivo di oltre 8 milioni di euro che la Deloitte identifica come “poste di bilancio” in merito alle quali è impossibile fare un corretta rilevazione. Come dire non ci sono sufficienti informazioni di attendibilità, credibilità e oggettività contabili tali da poter dare una valutazione corretta alla loro veridicità. C’è ad esempio un credito di 1,3 milioni di euro, iscrito a bilancio come credito commerciale nei confronti di un vettore che non trova conferma diretta da parte del debitore. Aeradria sa di aver una credito, e il debitore no. C’è in bilancio un credito verso terzi diversi, enti pubblici, di oltre 3,5 milioni di euro che Deloitte rileva non essere accompagnato da nessun protocollo di intesa con le controparti per definire tempo e modalità di pagamento, oltre che mancare anche la documentazione che rileva la presa in carico da parte degli enti del debito verso la società. Anzi sembra che Deloitte abbia ricevuto su questo risposte addiritttura discordanti da quanto gli amministratori hanno scritto nella Nota integrativa. C’è poi un finanziamento di oltre 2,5 milioni di euro ad una società controllata per aiutarla a saldare un contratto quinquennale con un vettore che prevede l’acquisto di oltre 5,4 milioni di euro l’anno per l’acquisto di biglietti. Questa controllata ha una perdita di oltre 760 mila euro e un deficit patrimoniale di altri 740mila euro. Ma la cosa più sconcertante è quella che riguarda i rapporti di interconnessione finanziaria che Aeradria intrattiene con una sua controllata, l’AIR, e di questa con una “Correlata”. Un giro vorticoso di crediti e di debiti, per un giro contabile circa 5 milioni di euro complessivi, legati alla gestione di un contratto ( di cui si rileva l’errata formulazione contrattuale) del marchio e delle royalties, all’interno del quale la stessa Deloitte, tra errori contabili e criticità formali e sostanziali, fa fatica a districarsi. Una matassa di dare/avere che fa dire ai revisori in modo lapidario che non consente di concludere circa la correttezza dell’iscrizione e della reperibilità dei crediti che la Società ha iscritto a Bilancio. Per non parlare infine dei costi dei contratti che la società ha sottoscritto con i tour operator, ai quali riconosce un contributo per ogni passeggero che atterra a Rimini, per le spese di comarketing e di comunicazione che il vettore sostiene per promuovere lo scalo di rimini nel proprio paese. Contratti aperti che secondo Deloitte non sono verificabili, perché non includono una rendicontazione, con conseguenza limitazione di verifica dell’adempimento degli impegni e anche perché la quantificazione viene trasferita nel bilancio successivo. Una prassi alquanto inusuale, dice Deloitte, visto che nel settore aeroportuale il contributo viene riconosciuto e correlato direttamente al volume del traffico generato nel medesimo esercizio. Una stranezza che è costata ad Aeradria oltre 2,5 di euro, ma che verrà iscritta nel prossimo Bilancio del 2012. Mi fermo qui, per carità di patria anche se la relazione è ancora molto lunga e altrettanto articolata. E fa evidenziare numerose altre incongruità, criticità e incertezze. Lapidarie le conclusioni. Senza una pronta e sostenuta ricapitalizzazione di 7 milioni di euro, la società “evidenzia che il presupposto di continuità aziendale è soggetto a molteplici incertezze”. Fermo restando che per quanto riguarda il bilancio 2011, appena valutato, “non siamo in grado di esprimere un giudizio”. Analoga conclusione a cui arriva il consiglio dei Sindaci che chiude la sua relazione dicendo che” non ritiene sussistano le condizioni per esprimere ai Soci, un giudizio sul Bilancio 2011”. Ha ben ragione il presidente Vitali a dire che l’Aeroporto di Rimini è economicamente strategico e va salvato. Ma per essere conseguente lo faccia almeno accompagnando la richiesta di sottoscrizione dell’ennesimo rifinanziamento di 7 milioni di euro con le lettere di dimissioni irrevocabili del presidente e di tutto il CdA della società. Eccheccazzo!
alberto nardelli