mercoledì 29 agosto 2012

L'Isola di Veltroni

Non abbiamo capito bene cosa c'entri Veltroni con l'Isola delle Rose, l'unica cosa che approda è un falso misticismo per camuffare la disastrosa esperienza politica, una prima comunione letteraria emendante giovanili peccati, ma non doveva andare in Africa? Tornando all'isola, raccontata senza capo ne coda, va ricordato che è stata abbattuta perchè abusiva, i complotti e le accuse internazionali sono nati dall'equivoco che non sarebbe stata di competenza dello stato italiano, in quanto costruita fuori delle acque territoriali. Cazzata colossale, l'Adriatico, è diviso al millimetro con i paesi della ex juguslavia, le strutture in mare per l'estrazione e ricerca degli idrocarburi, pur essendo fuori dalle acque territoriali hanno una concessione di ricerca. Le piattaforme hanno una concessione uguale a quella di un bagnino. In tutto il mondo vengono chiamate piattaforme continentali, se così non fosse, tutti andrebbero a prelevare petrolio e gas nel mare del nord e/o in qualsiasi luogo fuori dalle acque territoriali. Persino gli Stati Uniti che confinano con due oceani, hanno comunque esteso la loro piattaforma  a 200 miglia dalle coste. Quello che invece ci sembra importante raccogliere di questa vicenda è l'idea di creare delle isole artificiali non realizzate su palafitte, ma con le stesse metodologie con cui sono state costruite in medio oriente. Tempo fa da questo blog riportando la stessa proposta diceva che potevano essere utili anche per barriere antierosione, orientate nella direzione giusta e facevamo il caso specifico per la costa riccionese flagellata ed erosa dai venti di nord-est. Ai finti ambientalisti di sottogoverno locale, sempre pronti ad opporsi, chiediamo perchè una o più isole in mare siano peggio di una grande darsena che modifica  la corografia di un territorio con una muraglia. Gettiamo senza alcuna speranza un modesto ragionamento, convinti che per fare ripartire la Fiat di Gnassi serva qualcosa in più di una ruota...panoramica e grattacieli