mercoledì 22 agosto 2012

Tasse

L'argomento tasse é sempre di grande attualità locale e nazionale. Mi viene in mente la famosa frase "le tasse sono belle", pronunciata da Padoa-Schioppa un lustro fa. Ripensandoci, le tasse non saranno bellissime, e sono sicuramente troppe; così com'é vero che la gestione (?) delle finanze pubbliche non é certo incentivo a pagarle, le tasse, appunto. Tuttavia, c'é un nesso tra evasione di massa e malversazione pubblica: i due fenomeni vanno a braccetto. E Rimini, in questo caso, é un caso di scuola perfetto: tanti più sono gli evasori (fenomeno patologico, é il giudizio espresso dal diciannovene capo della Finanza riminese dopo la serie di controlli operati recentemente in città - giudizio agghiacciante), quanto più é allegra la spesa pubblica. Ora, facciamo un'ipotesi. Immaginiamo per un attimo che tutti (si fa per dire..) a Rimini siano costretti a pagare le tasse. Primo effetto di ciò sarebbe che i soldi publici, cioé di tutti, diventerebbero veramente "di tutti", e tutti, o comunque molte più persone rispetto ad oggi, avrebbero interesse a sapere come vengono spesi i "loro" soldi. Conseguenza diretta di questa nuova attenzione per la gestione della cosa pubblica, sarebbe un nuovo, o ritrovato, senso di comunità: a questo punto saremmo davvero tutti nella stessa barca. E tutti avrebbero più di una buona ragione per sincerarsi che "la barca" sia governata da persone, non solo oneste, ma anche capaci: certe leggerezze o distrazioni non sarebbero più ammesse, si chiederebbe conto al ceto politico delle scelte "strategiche" e delle disposizioni di spesa che vengono deliberate. Insomma, se tutti pagassero le tasse, molto probabilmente certe sublimi ed enormi cazzate fatte dalle ulitme amministrazioni riminesi, semplicemente, banalmente, sarebbero, nella migliore delle ipotesi, rimaste sulla carta, davanti alle intransigenti richieste di garanzie sugli investimenti da parte dell'opinione pubblica cittadina tutta. Tutta. Da la seguente riflessione, e provocazione, che rimetto a voi: siamo proprio sicuri che l'attuale establishment politico, gestore indisturbato finora della spesa pubblica, abbia davvero interesse che la platea dei contribuenti si allarghi ? Eh si, perché alla crescita del gettito corrisponderebbe maggiore controllo publico sulla spesa. Un bel dilemma.. ma sicuramente un "rischio" che non possiamo più permetterci di non correre. 
Daniele Sassi