giovedì 9 agosto 2012

Tre Mutui e Un Funerale

Gentilissima Redazione, ho letto il pezzo sugli immobili alberghieri, condivido in pieno. Io ho venduto il mio albergo nel 2003 (forse con un anno di anticipo) perchè avevo capito che avrebbe fatto la fine che avete descritto, e comunque scrivo per raccontare una storiella che ho carpito ascoltando, senza volerlo, una chiacchierata tra....La situazione del Palacongressi, come da voi ipotizzato, fa acqua da tutte le parti. Tutti sappiamo che "La Piramide di Tutancagnonen", così da me è definito il nuovo Palas, sarà la sua tomba amministrativa, è sorretta da tre linee di finanziamento: mutuo con "patronage" da 46 milioni, altro mutuo da circa 30 milioni (e sono 76) e dall'introito della vendita delle vecchie aree di proprietà della Fiera. Per il mutuo di 46 milioni (Rimini Congressi S.r.l.) ci sono le risorse per pagare le rate fino a fine anno poi, dal 2013, i soci dovranno mettere mano al portafoglio per una iniezione di liquidità (dove sono le centinaia di migliaia di presenze quando ormai anche la pensione Pina si è ritagliata una piccola area da adibire al congressuale?). Per quanto riguarda il mutuo da circa 30 milioni contratto dalla Società dei Congressi S.p.A. (quante scatole dipinte da società) si spera di una conclusione positiva della vertenza con Cofely (società che ha costruito il Palas) solo in quel caso ci saranno le risorse per pagare il mutuo visto che le "royalties" introitate risulteranno irrisorie (quando mai riusciranno ad incassare, come previsto, oltre un milione di euro dagli albergatori, che sappiamo avere il braccino molto corto?). Anche in questo caso dovranno intervenire i 3 soci pubblici, diventati due perchè Furbo Manlio si è già tirato fuori. Ma veniamo alla porc... che ho sentito. Rispetto alla vendita delle aree di proprietà non si è mossa una foglia, sappiamo che il mercato immobiliare è completamente ingessato, però dal cilindro è comparso un eventuale compratore che si è detto disponibile ad acquisire tutto quanto a sinistra di via della Fiera e forse le aree di via Emilia. Però, c'è un però, il Comune deve intervenire. Come? Provate ad immaginarlo, siete dei fenomeni intuitivi, avete capito tutto e subito. A me sono venute in mente le decine di operazioni chiamate varianti messe in atto: che bel terreno agricolo, compriamolo con due lire poi chissà, dopo qualche tempo, il cambio di destinazione a residenziale. L'importante era demolire il tendone del Circolo Nautico di Viserba.

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