venerdì 3 agosto 2012

Comunicato M5S

INTERVENTO DURANTE IL CONSIGLIO COMUNALE DEL AGOSTO 2012 di Carla Franchini M5Stelle Rimini


Presidente, consiglieri tutti, La Società Aeradria ha deliberato un ulteriore aumento di capitale per un importo di 7 milioni di Euro. Ancora una volta quindi si rivolge ai soci per richiedere risorse finanziarie pubbliche per sostenere le proprie attività. Sarebbe troppo semplice per noi soffermarci su “l’avevamo detto lo scorso anno”. Preferiamo invece analizzare l’andamento della gestione societaria sulla scorta dei dati di bilancio chiuso al 31.12.2011 e delle Relazioni di sindaci e revisori. Il bilancio si chiude con l’ennesima perdita di esercizio, di importo pari a 2.098.000 euro. Dall’esame delle relazioni del Collegio Sindacale ed in particolare dalla Relazione della Società di Revisione è forte il sospetto che la perdita possa essere di dimensioni molto più pronunciate. E’ sconcertante infatti leggere nei documenti ufficiali degli organi di controllo che “le operazioni di controllo sulle poste di bilancio (..)sono state rese notevolmente difficoltose dalla mancata e/o incompleta consegna, in alcuni casi, dei documenti di supporto, peraltro reiteramente richiesti”. Non solo. La società di Revisione enumera una serie impressionante di rilievi che la portano a concludere – come lo scorso anno, peraltro – di non essere in grado di esprimere un giudizio sul bilancio di esercizio chiuso al 31.12.2011. Solo alcuni esempi.  Nella voce Crediti verso altri la Società ha contabilizzato l’importo di € 3.505.000 che non ha trovato riscontro nei saldi dei debitori. In altri termini la Società di Revisione non ha avuto risposta da parte dei debitori circa il loro debito nei confronti di Aeradria… Forse erano sorpresi!Il bilancio evidenzia un debito commerciale verso un fornitore, per un importo di € 3.253.000 generatosi a fronte di servizi marketing in base ad un accordo che ad oggi non risulta sottoscritto dalla controparte ed a fronte delle quali non risultano ancora pervenute alla società le relative fatture. Sul punto la società di revisione chiarisce che “in assenza del citato contratto, non avendo ottenuto dal fornitore risposta diretta alla nostra richiesta di conferma dei saldi e non essendo possibile effettuare procedure di revisione alternative (..)non ci hanno consentito di concludere in merito alla corretta rilevazione delle suddette poste di bilancio.  Operazioni con la società controllata AIR consistenti in contratti la cui causa è di incerta interpretazione. Non si sa chi fa che cosa, chi paga, chi riceve servizi. Solo operazioni contabili. In altre parole, neanche la Società di Revisione è in grado di interpretare l’operato di Aeradria. Ora, politicamente, si può anche assumere, entro certi limiti, che la gestione di una società pubblica operante in particolari settori sia sostenuta entro ragionevoli limiti di perdite d’esercizio. Ma ciò imporrebbe, da parte degli amministratori, una assoluta trasparenza sui fatti di gestione nonché uno spirito di inequivocabile collaborazione e rispetto delle Istituzioni che hanno previsto la revisione dei bilanci da parte di apposita Società. E’ di tutta evidenza che le difficoltà di Sindaci e Revisori nel reperire la documentazione per operare il proprio controllo dimostrino un comportamento antitetico, sconfinante nell’imbarazzo, volto (forse) a celare – laddove se ne ravvisasse ancora la necessità – la situazione di grave crisi aziendale in cui versa Aeradria. Non si può quindi non chiamare in causa la cattiva gestione e le conseguenti responsabilità degli amministratori. Ricordiamocelo: usano denari dei cittadini! Che meriterebbero quantomeno rispetto! Ma sulla questione delle responsabilità degli amministratori ritorneremo. Il Collegio Sindacale e la Società di Revisione certificano che la Società, allo stato attuale, non è più in grado onorare gli impegni con il maggior vettore, né quelli, più in generale, con i fornitori, l’Erario, gli Istituti Previdenziali (non paga i contributi), non riceve credito ecc.. Nella dottrina fallimentare, tale situazione si chiama “stato di insolvenza” dell’imprenditore. Lo squilibrio patrimoniale e finanziario della Società si è aggravato al punto tale che il Collegio sindacale ha assegnato alla società il termine del 10 settembre prossimo per porre in essere tutte le necessarie e concrete misure per scongiurare il verificarsi di una acclarata ed irreversibile insolvenza. Come dire: 40 GIORNI DAL DEFAULT !!!Domani ne mancheranno 39! Decorsi i 40 giorni, nella doverosa tutela dei creditori, il Collegio si attiverà portando i libri in tribunale. Ma ora la domanda è: chi finanzia Aeradria? Le fonti di finanziamento, in assoluto, sono due: 1. I terzi (ossia, Banche, soggetti privati… un Paperone?) 2. I soci, cioè i cittadini Quanto ai terzi – come le banche – c’è da chiedersi come mai le sbandierate trattative con primari Istituti di credito non giungano mai in porto. Erano già in pista quanto meno l’anno scorso. Ma non arriva un euro. Né per sostenere la gestione corrente, che – dati alla mano – non è autosufficiente, né per sostenere asseriti piani di investimento. La ragione è molto semplice: nessun operatore economico razionale impiegherebbe un solo euro in una società che è già in stato di insolvenza. Rimangono solo loro: i soci, cioè i cittadini. I quali però, oggi, in presenza di comportamenti disinvolti e imbarazzanti degli amministratori – che sfornano perdite di esercizio a ripetizione - non possono più fare nulla. Infatti, secondo l’art. 6, comma 19 del DL 78/2010 “ (..)le amministrazioni (..) non possono, salvo quanto previsto dall'art. 2447 codice civile, effettuare aumenti di capitale, trasferimenti straordinari, aperture di credito, né rilasciare garanzie a favore delle società partecipate non quotate che abbiano registrato, per tre esercizi consecutivi, perdite di esercizio “. Che fare quindi. Gli amministratori, in un passo della Relazione sulla gestione, precisano: i dati contabili sono esposti in bilancio – come è normale che sia - nella prospettiva della continuità aziendale. Se questa condizione non si dovesse verificare, i valori di bilancio potrebbero essere notevolmente inferiori, esponendo minusvalenze. Come dire: se non ci concedete l’aumento di capitale il patrimonio della società è carta straccia!!! Interpreto il passo suddetto della relazione degli amministratori come un monito (scortese) a continuare con questa gestione. Ma non siamo in questa sede per accogliere ricatti. Mi preme invece richiamare la giurisprudenza che - sulla scia della sentenza della Corte di Cassazione, Sezioni unite, 13702/2004 - ha acclarato che, in presenza di atti dannosi di cattiva gestione della società, l’Ente locale socio ha l’obbligo di proporre l’azione sociale diresponsabilità nei confronti degli amministratori della società ai sensi dell’articolo 2393 c.c., sottolineando che tale decisione non è frutto di una scelta discrezionale di volta in volta rimessa a personali (o collegiali) valutazioni di merito, perché essa risponde a precisi obblighi di tutela del patrimonio sussistenti in capo all’Ente socio. Chiediamo pertanto – ai fine dell’applicazione dell’art. 2393 c.c. - che vengano poste in essere tutte le misure necessarie ad avviare l’azione di responsabilità degli amministratori di Aeradria, …con immediata e contestuale sostituzione dei medesimi. 


Carla Franchini                                                              Rimini, 2 agosto 2012