giovedì 23 agosto 2012

Egregio

Egregio Jamil Sadegholvaad, Assessore alla sicurezza del Comune di Rimini, pur conoscendola poco, la metta tra le sue fortune, sappiamo che è un fedele compagno delle serate sindacali e che viaggia con una stupenda macchina. Non sappiamo se le è capitato di recente di lasciare la sua vettura in uno dei parcheggi riminesi. Nel caso in cui non l’avesse fatto, la invitiamo a fare un giro dalle parti del parcheggio di piazza Gramsci, in piazza Malatesta, in quello libero dell’ospedale, in quello davanti al club nautico e in diversi altri parcheggi della città. Non troverà né chioschi di piada né sgradellatori di saraghina, ma personaggi non proprio distinti e molto determinati a chiedere un “obolo” per aver indicato, all'automobilista in ambasce, uno stallo libero. Se ci si rifiuta di versare la monetina, scatta puntuale la ritorsione ed al proprio ritorno si troverà l’auto senza un tergicristallo, rigata sul fianco o con lo specchietto rotto. Prima o poi i nodi vengono al pettine e le filastrocche ripetute da Gnassi si infrangono contro la realtà dei fatti: il sindaco vive la Rimini da bere, quella delle feste e degli aperitivi, ma ce n'è un'altra, quella reale, che oltre a far fatica ad arrivare a fine mese, è immersa nella criminalità che dilaga senza crisi. Sono dati ufficiali, non sparate di qualche oppositore locale da tacitare. Come la mettiamo signor Assessore alla sicurezza? Aggiungiamo un altro tassello alla carenza di legalità nella nostra città o facciamo fare un giro ogni tanto ai ragazzi della municipale per cercare di sradicare il fenomeno dei taglieggiatori nei parcheggi? Se fossi un assessore, io opterei per la seconda ipotesi. Per i rimanenti reati, come per tutto il resto, si troverà qualcuno a cui dar la colpa.

 P.S.
 Ad onor di topografia, i confini di Rimini non sono la Palata, il Coconuts, il Barrumba e il Borgo San Giuliano.