sabato 22 febbraio 2014

Curiosità Demaniali

Assessore Biagini, da diverso tempo non leggiamo sue dichiarazioni. La vediamo, Taglianastri permettendo, immortalato in primi piani sfuocati, per l'ingombrante ma elegante presenza sindacale. Sentiamo la mancanza di una voce autorevole del presunto dissenso. Francamente non è una richiesta dettata dalla astinenza alle banalità, alle volte sconcertanti, solo un motivo per creare un incipit all'articolo e renderlo meno noioso. I temi che vogliamo toccare, uso spesso il plurale per megalomania da blogger consumato, in realtà sono il mouse di un gruppo di amici che si occupano da sempre di questi temi. Più volte l'abbiamo invitata a dimettersi, sembra che adesso ci siano anche altri motivi per rimanere al suo posto, fra l'altro ancora ben remunerato, ma sui quali non possiamo certo tirare pietre sentimentali per paura di ricevere valanghe di ritorno. La ridisturbiamo in ragione di una delle sue molteplici deleghe, ce lo lasci dire, tanto lo facciamo lo stesso: parimenti fallimentari. Il tema non piacevole e tanto meno desueto, riguarda gli abusi sulla...spiaggia. Quella lunghissima striscia sabbiosa che per 13 chilometri si snoda tra lungomari e battigia. Data in concessione a 250 bagnini con la presenza di circa 50 chioschisti e dei poveri mosconai, i cingalesi della sabbia. Precisato il campo di battaglia, le rivolgiamo la prima domanda letale: anche un peripatetico distratto che magari accompagna uno splendido cane si accorge che il 99% dei bar sulla spiaggia mantengono opere definite allegramente...non conformi. Le più evidenti sono i diversi corpi di fabbrica posticci, appoggiati ai manufatti originali, il secondo livello generalizzato di abusi sono le tamponature laterali alle tettoie, il terzo sono le stesse tettoie. Non siamo pignoli, ma testardi propugnatori di uno straccio di diritto uguale per tutti. La Ruota ci ha fatto davvero incazzare. L'ultima impresa che ha fatto traboccare il calice, invero piccolo, della nostra pazienza. Un Presidente di Commissione che dovrebbe essere il garante delle norme, pronuncia una frase che non riusciamo a stabilire in quale girone dell'inferno urbanistico riminese catalogare. "Abbiamo tentato di regolarizzare". Ma sa che per una frase molto meno pericolosa di questa, un procuratore mi ha fatto visitare e soggiornare per tre giorni gratuitamente alla Dozza? L'avevo pronunciata anch'io ad un famoso ma defunto giornalista, non l'avevo detta a lui, non in presenza di un mio avvocato e nemmeno da persona indagata. Smetto altrimenti mi riconcede il bis. Non significa che l'Amministrazione non possa fare le sue scelte, magari dimenticando i ponti che crollano, ma non sapere che dopo sei mesi quelle esili ed invisibili strutture passano come Petitti dal precariato al..fisso, non potete farlo. Le Leggi ci sono e chiare. Tralasciando per un momento i titoli edilizi dei manufatti sulla spiaggia, è del tutto evidente che i manufatti "posticci" sono abusivi. Anche le strutture di ombreggio, pur condividendo la tesi di inquadrarle come precarie e quindi senza necessità del titolo, devono rimanere in loco al massimo sei mesi. Al mio Circolo Nautico, conoscendovi, le ho subito rimosse. La Ruota ha fatto giurisprudenza, se qualcuno gioca al piccolo inventore, va chiesto quale norma regionale abbia letto. Neppure le coperture, in gran parte dei casi sono state rimosse. Altro aspetto, meno visibile nella stagione invernale e che mediamente l'80% dei bar fruisca di importanti piattaforme posa tavoli, al di fuori degli spazi in concessione. Un problema di legalità ed indebita concorrenza con altri esercenti, che oltre a pagare affitti veri, non 400 euro annui, per poter usufruire di spazi simili pagano 4/5.000 euro di Tosap. Per completezza d'informazione, senza alcun compenso, va sottolineato che oltre agli aspetti edilizi-urbani, occorre una seria verifica sul piano delle norme ambientali. Chi legge, speriamo non la Dott.ssa Gualdi, potrebbe pensare che si voglia insegnare il mestiere ad altri. In verità...sì. I confini della Città finiscono alla balaustra, dopo è un'altra Repubblica, quella dei Bar...etta.