giovedì 27 febbraio 2014

Il Futuro del Fellini

Non è una questione semantica, ma tutto quello che richiama Fellini, nella nostra Città naufraga clamorosamente. Occorre dire che il legame tra il Maestro e Rimini è stato molto enfatizzato, anche cinematograficamente. E' partito molto giovane, la sua vita leggendaria ha trovato lo scenario ideale nella Città eterna, quella a lui più congeniale. Non siamo stati nemmeno capaci a consegnarli una casa che è la nostra specialità. Volevamo in questo caso però atterrare su Fellini inteso come scalo o meglio aeroporto internazionale con...S.Marino. In teoria gli scali dovrebbero autofinanziarsi, ma questo porterebbe automaticamente ad una virtuosa e forte riduzione degli aeroporti esistenti. Se andiamo a rileggere la genesi della costruzione di quasi tutti gli sperduti scali italiani troviamo intrecci di malapolitica e bieco campanilismo. Neanche la nostra regione ne è esente. La nascita di Forlì è emblematica. Se esisteva uno scalo che per potenzialità e rappresentazione di un bacino turistico "doveva" rimanere era sicuramente il nostro. Arrivo a dire che una sana e lungimirante programmazione avrebbe dovuto portare ad una rinuncia degli ampliamenti assurdi del Marconi, con le piste prolungate che arrivano in Piazza Maggiore. Il nostro scalo, abbandonato dalla Nato, rappresenta una delle più lunghe e sicure piste in Italia e non solo. Gli spazi attorno miracolosamente liberi, erano un volano per attività collegate come avviene negli Hub importanti. La colpa non è solo della pavida e meschina classe politica locale, che non ha mai reagito all'oppressione egemonica prima bolognese ed oggi ravennate, ma anche della corte sindacale ed associativa che ha fatto da contorno. A fronte di possibilità concrete di arrivare ad un accordo con Bologna, i potenti riminesi hanno reagito con un diniego unanime. Facciamo da soli, non vogliamo unirci od allearci con Bologna. E' accaduto poco più di dieci ani fa. Credo che da qualche parte esista ancora l'ex Presidente della Provincia Nando Fabbri, a mio parere e spero solo mio, il responsabile ...politico di Aeradria. Potrebbe concedere, magari alla Voce, in odore di riabilitazione giornalistica, un suo illuminato parere sulle ragioni del diniego. Non era da solo ma ben supportato dai sodali Cagnoni, Maggioli, non parlo di Ravaioli, non era il suo terreno, il camice da Sindaco è stato uno sbaglio formidabile. Parimenti va però segnalato che si facesse questa scelta selettiva, molti territori verrebbero fortemente penalizzati, causa l'assenza dei relativi sistemi intermodali. Per capirci se ipotizziamo che in Emilia Romagna rimane solo Bologna, nulla da eccepire purchè dal Marconi parta un treno che in meno di mezz'ora arrivi a Rimini. Doveva e forse può essere ancora l'inverso, inutile piangere. Se non ci sono gli spazi per rendere il Marconi competitivo a livello nazionale ed internazionale, non rimane che ...Fellini. Se guardiamo in casa e scopriamo che con una bretella dall'autostrada si entrerebbe direttamente in aeroporto, stessa cosa sarebbe per l'alta velocità quando si attiverà la dorsale adriatica. Con tutto lo spazio per i servizi occorrenti, con un clima migliore, siamo il perfetto scalo interregionale... con una linea ferroviaria fino ad Arezzo. Gran parte dell'Emilia fa riferimento a Milano, Rimini diventa il centro del bacino della Romagna ed a sud fino ad Ancona, ad ovest..fino alla Toscana. Sappiamo bene che a Bologna un discorso del genere è come parlare alla chiesa dei preti al femminile. Però per i parroci ormai esiste solo la pensione eterna. Non si può fare  sempre quello che fa comodo a loro ed applaudire Franceschini al Turismo. Significa smettere di usare la favola dei quattro aeroporti regionali: chiudere Forlì e Parma e giocarla con Bologna ma a parti rovesciate. Hanno anche tentato, con qualche ridicolo successo di copiare la nostra attività turistica, con le leggi erraniane noi contiamo come Persiceto. A Rimini oltre agli spazi per l'aeroporto regionale, ci sono quelli per un grande parco tematico migliore, più collegato di Mirabilandia ed impostare uno scalo per le navi passeggeri. Senza battere pugni sul tavolo, ma creando i presupposti. Bologna non può giocare ed arbitrare.