venerdì 7 febbraio 2014

Le Maledizioni

Le antiche civiltà sono una fonte inesauribile di misteri, leggende e maledizioni, applicabili alle moderne gestioni politiche, fieristiche e perfino congressuali. La più famosa è quella di Montezuma, riecheggiata anni addietro dal dimenticato sindaco Ravaioli. Secondo il medico, frettolosamente prestato dalla società civile, in quota margheritina ma gli storici locali sono ancora dubbiosi sulla vera matrice, sarebbe il virus diarroico tipico dei viaggi nel centro e sud america, la causa dei tanti misfatti ed incompiute. Sulla Maledizione sindacale succeduta, l'Anas può testimoniare con i fax. Rappresentava già l'incedere della città, sotto il suo dodecennale regno si erano manifestati evidenti i sintomi della malattia. Vendita dei beni immobili del comune per permettere al fido Arlotti18milaeuro, di dilapidare 500 milioni in manutenzioni e rotatorie. Aveva progettato perfino quattro ponti per via Coletti, come l'asino di buridano non seppe scegliere tra biada e fieno, sono rimaste due lire per un bailey ribattezzato normale. Mai uscita una dignitosa autocritica. Raccontare ad esempio, come non si è mai opposto ai poteri vari che dal Cda della Fiera hanno sempre governato la Città. Avrebbe avuto la forza, le elezioni le aveva vinte con un consenso sproporzionato alle capacità. Si è accontentato di galleggiare, accontentando Melucci, il neo senatore e le sue esigenze personali. Le colpe sono sempre degli altri: Errani, Hera, Anas. Dopo viaggi trionfali abbiamo scoperto che le Olimpiadi non sono cosa nostra, non siamo capaci nemmeno di gemellarci se non con i mattoni. L'ultima patacata si chiama Distretto. Per trenta anni c'è stato uno squilibrio scandaloso da parte della regione nei finanziamenti dei quali Mastro Errani è stato splendido distributore. La corte dei mendicanti era enorme, ma gli ha consentito di allargare a tutti i partiti la sua potenza imperiale. Goro valeva come Rimini, il Lido di...Ravenna molto di più. Con questi piccoli strumenti ha tenuto in mano l'industria primaria delle capitali del turismo, Rimini in coda. Melucci, in realtà con tono dimesso, non il suo, ha annunciato ai pochi intimi che ha inaugurato il Distretto Turistico. Sono bastate due domande intelligenti per fare cascare un castello di bugie. Un altro scatolone vuoto. Il distretto avrebbe (forse) una logica in una logica di sistema. Dove la puoi scorgere nei 110 chilometri con abissali differenze? Non esiste alcun rapporto culturale, organizzativo ed infrastrutturale nemmeno tra due realtà confinanti come Rimini e Riccione che pur qualche comunanza dovrebbero avere, pensate cosa può succedere nel resto dell'impero. Alcune realtà piene di fango e zanzare, sono state inventate e sovvenzionate, per farci indebita concorrenza. Negli aeroporti hanno disegnato uno scalo forlivese per atterrare i polli. I colpevoli sono bolognesi ed oggi ravennati, portano la colpa di essere più forti politicamente delle nullità riminesi. Una colpa? Eravamo un punto di riferimento per l'industria turistica, ci hanno aiutato ad affossarci, il resto lo abbiamo messo noi. Uno dei più brillanti collezionisti di bigliettini da visita e poltrone è certamente Mirco Pari. Si è accorto che il suo (ahimè) Caar è in stato ...Palas. Lo abbiamo salvato una volta dieci anni fa, poi hanno messo lui. Avevamo un aeroporto quando il Marconi era un club, hanno usato un buco in mezzo a Forli chiamandolo Ridolfi, analoga invenzione per fiere e congressi. Anche la presunta strategia regionale sul turismo è la dimostrazione palese di una mistificazione. Il nostro balneare sul piano organizzativo attraverso i famosi club di prodotto è sullo stesso piano dell'Abetone e..Sestola che arrivano a mille pernottamenti annui. Prima occorreva disegnare compiti, funzioni e poi chiamarli Distretto. Questa è disperazione. Non siete emendabili, solo una rivoluzione elettorale permetterà a cittadini, imprese, associazioni di governare città e..regione. Se si dimette il Consiglio della Fiera si potrà sbagliare solo in prudente approssimazione, se i Gemelli del Debito in Patronage seguono l'esempio, forse ci avviciniamo alla resa dei conti. 

P.S.
Abbiamo il Commissario Prefettizio al..Turismo? Ha detto le uniche cose sensate