martedì 25 febbraio 2014

Il Terzo Discorso


Il Terzo Discorso della corona in quattro anni. Le diversità sono notevoli, mentre Monti e Letta hanno diligentemente letto il loro pamphlet di promesse, Fonzie le ha imparate a memoria. Teneva le dita incrociate nella tasca della giacca per contarle, non era presunzione offensiva per i rituali del Senato che vorrebbe eliminare. Settanta minuti a braccio, Gnassi è scoppiato per la friburghese invidia. Molti dettagli, alcuni condivisibili, altri ragionevoli, altri da ragioniere comunale. Edilizia scolastica, lo chiede la moglie, le periferie da rammendare le vuole giustamente Poletti, l'Expò rimane a Lupi. Dichiarazione dei redditi (?) precompilata da inviare a casa, rifare gli argini ed i..ponti, fino ad arrivare alle balle potenti, doppia cifra per il cuneo fiscale, domani mattina pagamenti alle PA. Dobbiamo dire che non si è dimenticato di omaggiare gli amici del M5Stelle ai quali ha dedicato forse la parte più sincera e commovente con attestati e ringraziamenti per avergli fornito il programma più condivisibile. Nell'enfasi della gratitudine ha commesso perfino qualche strafalcione affettuoso, sputacchiando toscanamente alle vicine veline. Molti pezzi ripresi dalla  Leopolda o l'aneddoto della bambina immigrata a scuola, come il... bambino Federico del sindaco Morri. Siamo a quei livelli. Se perdo non cercherò alibi, colpa solo mia, L'opportunità non è pari, è dispari: ce n'è solo una. Basta bandierine, serve compromesso. Le adesioni più calorose sono arrivate dalla sinistra estrema del pd, Civati, piangendo ha votato subito la fiducia prima di dimenticarsi. Un successo. Ma i complimenti sinceri sono arrivati da..Romani per conto dell'amico Cavaliere. Gli ha fatto un cenno con la mano, come per dire ..ti telefona dopo.