Cronaca di Rimini

Gli storici seri, perfino qualche giornalista, affermano che è impossibile non essere influenzati dalle proprie sensibilità, analizzando criticamente il passato. L'importante non falsare o barare volutamente. Faccio questa premessa, nemmeno troppo lunga, parametrata alle antiche di Gnassi il palestinese o alla nuova edizione friburghese. Ho avuto un avviso pesante, quasi intimidatorio, da un giovane giornalista che mi dicono da dieci anni operante sull'ammiraglia riminese. Tralascio le comiche offese, neanche io ero stato cortese, mi interessa il nocciolo del post. Ci ho riflettuto, pensato ed ho scritto quello che penso. L'epiteto del buffone lo poteva riservare ad uno qualsiasi dei polli che deve perfino intervistare dove stanno beccando. Non sono di quella covata. A suo dire avrei fatto parte di quelle logiche politiche che oggi critico. L'accusa di cambio repentino della bandiera la può riservare alla sua proprietà e redazione dopo avere letto qualche scritto memorabile di Cardellini e ..Basagni. Mi permetto di pubblicare cosa scrisse l'Unità di Bologna, il laboratorio giornalistico che ha inseminato le redazioni locali delle fotocopie presenti."Che il suo destino fosse segnato ormai era chiaro, un pò meno che il ritorno alla vita privata avvenisse così rapidamente. Ieri mattina (maggio 2004), il diessino Massimo Lugaresi, si è dimesso dalla carica  di assessore al turismo (dopo avere abbandonato quella di capogruppo). La rottura si è consumata poco dopo il suo ultimo (sic) apprezzamento pubblico sull'azione politico-amministrativa della Giunta. In una intervista rilasciata a Claudio Monti (giornalista vero) aveva attaccato la debolezza della dirigenza riminese, prendendosela con Sindaco Ravaioli e Vice Sindaco Melucci. Davanti ad un Sindaco che indugiava è stato lo stesso Lugaresi a presentare la lettera di dimissioni. Gentilissimo iscritto all'ordine dei giornalisti, potrei allungare il brodo con decine di testimonianze sul mio operato, da sempre critico su alcuni aspetti infrastrutturali. Sul Palas ho "rotto" una amicizia quarantennale con Cagnoni e sulla Novarese con..Melucci. Questo afferma se non la storia, la più modesta cronaca di quei tempi. Sono passati dieci anni, esatti, se ritiene più comodo come ha fatto impadronirsi di leggende riminesi, non riesco ad impedirlo se non invitandola (non lo farà mai) ad un confronto pubblico. L'arma dell'argomento la scelga lei. Si prepari però altrimenti sarebbe come duellare con Morolli 105. Se pensa di poterla raccontare, riferendosi ad un "prima" non meglio identificato, le  dico subito che sono onorato, come ho scritto mille volte di avere operato con grandi storici amministratori di questa città. Me ne andai la prima volta con l'arrivo dei sessantottini Gambini e Chicchi che notoriamente non ho mai amato. Sono passati dieci anni anche dalla nascita di questo Blog. E' la prima volta che faccio riferimenti personali, sono stato educato nel Pci di Berlinguer ai fatti, meno alle chiacchiere di moda come i vestiti del vostro Gnassi. Non mi sono offeso, fa parte del gioco, non si può sempre menare senza incassare. La scorsa estate mettendomi a discutere con un suo collega, gli chiesi, quale secondo lui fosse la questione più grave di Rimini. Come un bravo scolaretto mi rispose: l'inquinamento marino. Lo incalzai chiedendogli quale ne fosse la causa e aiutandolo molto, finalmente mi rispose: l'assenza della doppia rete. Dopo di che, gli chiesi che cosa significava per lui la doppia rete, a quel punto...lasciai perdere. Con molta pacatezza gli feci notare come fosse impossibile occuparsi di fatti specifici senza avere la minima conoscenza. Molto spesso, sempre, non cambiate nemmeno le virgole che Funelli mette nelle veline inviate.

P.S.
Non ho toccato l'aspetto morale. Abito in una casa lasciata da mio padre. Mio figlio maggiore lavora in..Cameroun, il minore, avvocato, patrocina il..beach tennis. Il mio unico c/c non è domiciliato a S.Marino. Visto che, bontà sua, afferma che dico alle volte anche cose giuste, perchè non le pubblica?