martedì 4 agosto 2015

Gianni Riotta

In estate le trasmissioni d'intrattenimento politico, naturalmente renziano, quasi spariscono. Sere fa girando per i canali, mi trovo sintonizzato sulla faccia di Gianni Riotta. Erano le dieci di sera, la fascia protetta stava per finire, si vede però che aveva una esenzione perchè la trasmissione era già iniziata da tempo. Nel mio zapping, quando sono arrivato parlava un sindaco che aveva inventato una "richiesta" per disoccupati, bisognosi e poveri di vario genere ed estrazione. La categoria largamente maggioritaria nel paese. Voleva fare prendere anche agli "italiani" i famosi 35 euro con tessera e pocket money allegati. Una provocazione, si può anche aggiungere: facile e grossolana. Allora andrebbe ignorata. Invece no. Viene intervistato strumentalmente per affermare che tutti quelli (milioni) che criticano la gestione dell'immigrazione si possono dividere nelle due classiche categorie: zotici e deficienti. La parte più bella di questa farsa, che ho seguito per poco più di una decina di minuti, è Gianni Riotta, il conduttore. Abituato da una vita a farsi i complimenti come selfie. Uomo di grande cultura liberal, ottimo giornalista, americano a tutto tondo. La componente decisiva. Ho preso come riferimento questo personaggio, se mi capiva Ferrara ..Giuliano era peggio, perchè credo sia l'emblema di un Italia dove tutto è immagine. Usano quelli che la sanno raccontare meglio
ed è così che questo signore forse grazie alla barba brizzolata, agli occhiali giusti è andato ad ingrossare la fila dei fenomeni. I bisogni veri sono ignorati. In questo immenso salotto mediatico tutto gira attorno al nominato di turno dai poteri forti quelli che Riotta conosce benissimo avendoli omaggiati per anni come corrispondente dagli States. Un giochino furbo, ma che diventa sempre più pericoloso. Dopo gli 80 euro sono costretti a "sballare" con una promessa da 50 miliardi. Oggi il bulletto ha promesso di ridare" i soldi dell'Imu e Tasi ai comuni. Giusto la cifra che ci richiede il Fiscal Compact, ma di questo non parlano. Sembra il Psbo di Hera. Per dirla sinceramente se l'interlocutore privilegiato diventa Salvini, con proposte radicali e numeri di consenso impressionanti, credo che qualche riflessione sia giusto farla e non gareggiare con gli insulti. Personalmente mi definisco un'europeista per disperazione. Significa che per quanto sia male amministrata l'Europa a partire dallo strapotere degli stati forti (uno), rimane meglio dei nostri statisti italiani. Parlando ad esempio di immigrazione, seguendo solo la logica, fregandomene di andare contro corrente, sono d'accordo sulla regola che i cladestini rimangano nel paese di arrivo europeo. Se non è così, allora ci si comporti di conseguenza. Si scriva a chiare lettere per esempio che la Francia ed il suo presidente sono "fascisti", visto quello che sta succedendo a Ventimiglia o sul Canale della Manica con Cameron. Facile come ha fatto il Gianni Riotta del renzismo accusare un anonimo contestatore non per quello che diceva ma per avere una M stampata sul collo. Gli ha strappato il microfono nonostante il signore non dicesse niente di sconvolgente. Snocciolava statistiche tese a dimostrare che l'immigrazione in atto sta diventando sempre più insostenibile. Ho cambiato canale nel momento in cui il microfono è stato ceduto alla solita renziana. La proposta è stata di "costruire" piccoli centri per favorire l'integrazione. Una stronzata colossale, soprattutto in prospettiva. Positiva è l'integrazione di razze e culture, ma come qualsiasi medicina va assunta con giuste dosi. Questo significa anche smetterla di paragonare presenze straniere alle nostre, in questi paesi tutto è avvenuto in decine di anni, mentre in Italia il tutto sta accadendo in pochi anni senza alcun controllo o strategia. Litighiamo come i polli di Renzi. Il mondo ci vede già cotti, vent'anni per tornare normali come ha affermato il medico della finanza mondiale, senza neppure una smentita. Il paese non ha futuro. E noi abbiamo anche ..Gnassi. 
Sandro Baschetti