martedì 4 agosto 2015

Le foglie del Cancelliere

Non possiamo dire di esserne stati del tutto stupiti, ma un po’ sì. Nonostante una certa oscurità, almeno all’impronta, il piccolo saggio del Cancelliere di ieri ha (quasi) battuto il nostro record storico di lettura per singolo articolo. Questo ci ha indotti a leggerlo meglio. Cosa avrà voluto dire? Azzardiamo un’interpretazione: in questi tempi cupi e densi di presagi (“Tempo di assassini” aveva intitolato un articolo di un anno fa) forse tutti noi saremo spazzati come le foglie senza nemmeno un senso a questo mulinare di destini. Quello pur oscuro che davano le lettere scritte sulle foglie della Pizia Delfica. Eppure riportato forse dallo stesso vento che ci ha spazzati via ci ritroveremo, probabilmente, sull’uscio della nostra vecchia casa a chiederci: “perché”? E ci saranno gli amici vivi e quelli che non lo sono più. Sarà un tempo lontano quindi. Ma un altro, e non noi, scriverà le ultime pagine rimaste bianche di questa storia che è, insieme, individuale e collettiva. Chissà se la nostra (modesta) parafrasi è giusta? Potrebbe dircelo il Cancelliere stesso. E via, vecchio amico! Ancora un piccolo sforzo! Ancora due righe per noi!
La redazione.