domenica 2 agosto 2015

Il Cancelliere: foglie

In questi giorni che noi stessi sentiamo particolarmente cupi ci viene spesso il desiderio di sentire qualche parola del Cancelliere. Non certo perché trasudi ottimismo ma perché, almeno, vi si sente l’accento della verità. A volte però ci risponde con brevi pensieri che, a prima vista, sembrano sciarade, ma che, letti con attenzione, meritano davvero una riflessione. Ecco cosa ci ha scritto ieri sera.
“Caro Lugaresi, sento ormai tirare un vento che suona corde tremende. Guardo gli amici. Quelli che sono rimasti. Questo vento tremendo ci prenderà tutti e ci mulinerà per molto tempo come foglie. Forse andremo alla fine a cadere, ciascuno sulla porta di quella che è stata casa sua. Fossimo come foglie davvero, ma di quelle della Sibilla. Portasse ciascuna una parola: potessimo ancora raccoglierci a formare qualcosa che un giorno avesse un senso. Povera carta!...rimani pura bianca...Qualcun’altro finirà un giorno”. 
Il Cancelliere.