domenica 13 novembre 2016

Bancomat

Non si era neppure ancora spenta l’eco dell’annullamento di sette contravvenzioni comminate con l’autovelox di Via Euterpe, per carenze varie, che un altro caso salta alla ribalta delle cronache. Infatti anche il gemello di Via Settembrini sembra, a parere del Giudice, essere irregolare mancando la visibilità del cartello che lo indica preventivamente, tanto da annullare una contravvenzione ed aprire la strada a molti ricorsi. Nel mio precedente articolo, riguardo al primo fatto, terminavo scrivendo che il “ridicolo continua”; quasi una profezia, ma frutto dell’abitudine ai fatti superficiali a cui siamo stati abituati da questa Amministrazione. Piste ciclabili separate dal marciapiede pedonale con semplice striscia di vernice, rotatorie filateliche (intese della dimensione di un francobollo), come quella di Via Giovanni XXIII e così via. Ora il Palazzo annuncerà il solito ricorso di rito, tanto paga … Pantalone. Ma torniamo al fatto. Sembra incredibile che con tutti i tuttologi di cui dispongono non riescano a piazzare un autovelox in modo corretto, eppure è così lo ha decretato il Giudice. Ritengo che segnalare in modo visibile la presenza di quel congegno, come peraltro vuole il Codice della Strada, sia un fattore essenziale per la sicurezza stradale. Si evitano frenate improvvise che possono provocare tamponamenti o altre conseguenze in caso di strada sdrucciolevole. Strano poi che dal Palazzo escano continui predicozzi sul tema. Ma forse ho capito; solo per giustificare l’installazione del bancomat, pardon autovelox. Anche perché i bancomat si possono installare laddove pare e piace, e non sono soggetti a regole del Codice della Strada. Come in questo caso. 
S. De Vita