martedì 1 novembre 2016

Coerenza

La "Rimini che vorremmo" è un gruppo facebook che raccoglie circa 10.700 iscritti. Nata come megafono di una lista civica implosa prima delle elezioni comunali del 2016, ora raccoglie i post di una variegata umanità. La sua linea "editoriale" non disdegna il populismo privo di frizione, strizzando l'occhio ad un nazionalsocialismo in formato fagioli con le cotiche. I temi sono quelli soliti dell'analfabetismo funzionale: invasioni, vaccini mortali, depressione politica e litri di fiele in offerta 3x2; temi sistematicamente privi di riscontri empirici. Una strategia di opposizione politica che fonda il suo consenso sull'ignoranza dell'internauta medio. Pensare che la posizione di un amministratore di questo gruppo, proprio in relazione ai temi trattati sul suo gruppo, risulta alquanto singolare. Non più di un anno fa, ha affittato una villa ad una Cooperativa Sociale che la utilizza per accogliere una dozzina di immigrati richiedenti asilo; la contropartita economica si attesta sui 27.000 € lordi all'anno (Cfr: Il Resto del Carlino del 21 agosto 2015). Nulla che esondi dall'alveo della vigente normativa. Certa è la doppia morale con cui accoglie post di neofascisti e populisti diversamente agghindati, rende onore ai cittadini di Goro e chiude gli occhi su tesi marcatamente razziste. Pensare che FN ha eletto proprio questo gruppo a sua bacheca divulgativa. Forse non sanno che proprio il loro Tycoon dell'informazione, accoglie dietro congruo compenso, degli individui "diversamente italiani". Si vede che la doppia morale non è sconosciuta nemmeno ai più puri tra gli ariani riminesi. Del resto come biasimarli? Quale altro modo avrebbe FN per rendersi visibile a più di 10.700 contatti? Si fa di necessità virtù e si sorvola sul fatto che il loro "mentore" sia foraggiato dal business della colorata invasione migratoria. 
 Montalbano.
 P.S.: "Questo documento ritenuto per lungo tempo un falso della propaganda di regime, rivive oggi nel suo originale splendore. In questi lunghi anni molte se ne son dette e nell'ora in cui vigliacchi si proclamarono eroi, sul regime, che pur seppe ridare dignità all'Italia, si riversò una vile marea di calunnie. Ma fulgido resta l'esempio d'un manipolo d'uomini che lontano da quelle seppero regalare all'Italia un regno nuovo: Pini, Fecchia, Freghieri, Barbagli e Santodio. Oggi la storia sta finalmente per rendere onore a questi eroi. Credano lor signori a quel che vogliono. Lo si ritenga anche un artefatto della cinematografia pel diletto di bimbi e donnine. Per quel che concerne noi, fortissimamente affermiamo un puro, mero, meravigliuoso eppure incontestabile fatto storico. Che intiero s'annunzia e si rapprende in questa semplice eppur trasvolante frase: alle ore 15 del 10 maggio 1939, Marte è fascista." (da 'Fascisti su Marte', film presentato al Cinefestival Internazionale di Roma del 2006)