sabato 19 novembre 2016

La Balla di Sapone dell'Onestà

Come se questa appartenesse per grazia divina solo a qualcuno. Talvolta per il principio delle probabilità o solo per relativismo, piuttosto che per soggettività anche un disonesto abituale o professionale può diventare onesto, come un imprenditore nazista o un dipendente pubblico fascista hanno potuto salvare ebrei. Casi limite certo, ma che insegnano, dimostrano e conclamano in senso taoista come in ogni individuo tutti i giorni ci sia lotta per sapere scegliere ciò che è giusto da ciò che non lo è. A seconda della filosofia e sensibilità soggettiva, nonché di variabili esterne, anche imprevedibili et indipendenti, come per esemplificare la cultura del tempo in cui si vive, per cui una condotta potrà essere letta in un certo modo piuttosto che in un altro. Ma ognuno di noi davvero sa quando sbaglia a prescindere dalla propaganda di sé stessi. Chi invece si arroga e tenta di ergersi sugli altri invocando uno status a prescindere mente ben sapendo di mentire dall'origine; egli forse non merita alcuna chances. E non saranno dossier inventati, firme ricopiate che in quanto tali non son false, ma solo copiate male (sic...), difesa da 10 e lode, da assoluzione piena per infermità mentale e obbligo di camicia di forza da portare a bordo se non si dispone di gomme invernali, a convincere che si tratti di mera eccezione, bensì di conferma della regola. I trogloditi della politica al grido di onestà onestà brandiscono le clave e si agitano nella corsa folle per salire prima sul "predellino" dell'ascensore sociale che li conduce ai piani elevati. Poco importa di chi nella foga è schiacciato, sono regole della corsa all'oro o della conquista del west...se poi è per migliorare le statistiche della disoccupazione ben venga, ci sono costi e sfide in cui tutto è lecito, non solo in guerra e in amore, anche se non si sa interpretare neppure il contenuto di qualche straccio di e.mail. Non mancano cowboy e pistoleri. I bari e le ballerine ci son già insieme alle puttane nel saloon della scena politica. Fra i protagonisti mancavano solo i nani. Adesso non più! E poi non si gridi istericamente al complotto se esplode la bolla e rimane la balla. 
Roberto Urbinati