giovedì 24 novembre 2016

Più

"Con il sì investi in ferrovie più sicure/ Con il no regali soldi a enti inutili": questa è l'ultima che ho letto e che allego sulla campagna per il Referendum venturo. Si allude in maniera assolutamente fuorviante al fatto che vi sarebbe una correlazione diretta fra la Riforma della Costituzione e una maggior efficienza delle Ferrovie: una cosa destituita di ogni fondamento, quindi un "claim" totalmente fuorilegge. Gli "enti inutili" suppongo ci si riferisca al Cnel. Da questo punto di vista hanno buon gioco i sostenitori del sì in quanto c'è una lista infinita di cose che in Italia non vanno, non funzionano, funzionano male o semplicemente qualcosa a cui nessuno direbbe "no" pertanto basta creare uno slogan in cui si chieda se vuoi cambiare quella cosa che non funziona ovvero tu lo vuoi mantenere oppure una domanda che non ha alcuna attinenza con il referendum ma a cui nessuno risponderebbe "no, grazie". Una breve lista dei claim pro sì che circolano: Vota sì per 1) "garantire stabilità e partecipazione"; 2) " [perché] la piazza è del popolo" (!); 3) "...un'Italia più moderna"; 4) "... più investimenti, credito, fiducia, innovazione, occupazione, autonomia"; 5) "...ridurre gli sprechi nei costi della politica"; 6) "...un'Italia più efficiente"; 7) "...aiutarci a cambiare l'Italia"; 8) "... un'Italia più forte e a un'Europa più giusta"; "...cambiare l'Italia. Infine la chicca a livello locale: "Lucca, vuole [o non vuole] andare avanti!!!???": e come possono i lucchesi dire che NO, non vogliono andare avanti? Quindi un campionario infinito che si raggruppa sotto la madre di tutti gli slogan pro sì: "l'Italia che dice sì", sì al miglioramento, al cambiamento (che peraltro viene evocato in ogni consultazione anche da chi sta già governando) e che fa sempre presa, all'innovazione, al meglio, a più soldi per tutti, addirittura su Repubblica per errore "sì" a sconfiggere il cancro o come il ministro Boschi in tv; e ci manca, ma ci sarà senz'altro io temo, rivolto all'elettore maschile "vota sì a più f. per tutti!". Molti di questi slogan sono fuorilegge, si evoca un cambiamento di una miriade di cose che c'entrano nulla col referendum, per di più spesso da parte di chi è in politica da sempre come partito e queste cose le avrebbe potute realizzare senza Riforma 100 volte e avrebbe usato gli stessi slogan anche in una normale campagna elettorale e li usa, pressapoco. Le solite cose su cui tutti convengono ossia come quello che diceva "è meglio una donna bella, giovane e simpatica che una brutta, vecchia e antipatica": e come si può negarlo dicendo "no"? Quindi molte scorrettezze il gioco tipico di ogni consultazione referendaria e non su cui occorrerebbe che chi è preposto vigilasse, anche dall'altra parte, ovviamente, rese più facili questa volta perché 8/10 elettori non hanno competenza, istruzione, voglia, tempo per capire esattamente la materia di cui si tratta com'è poi tipico di molti referendum. Fintopesce