martedì 8 novembre 2016

Infinito

Già che ci sono vorrei dire due parole sulla questione chiamiamola così dell'infinito recupero del Ponte detto "di Tiberio", ponte di epoca romana sappiamo tutti I sec. d.C. come sappiamo vita morte e miracoli da 0 a 100 di età per quanto diciamolo pure da anni ci scartavetrano gli zebedei su detta vestigia assieme agli altri 3-4 mantra cittadini: Teatro Galli, TRC, Riqualificazione del lungomare... Hanno appena finito di spendere una mezza milionata per sistemare per la ennesima volta la parte su via Tiberio con panchine etc. che, notizia di qualche giorno fa, magicamente sul ponte chiamato dai nostri bisnonni "di Ottaviano" dall'ennesima triangolazione Europa-Regione-Comune (perché sempre danaro pubblico è) pioveranno altri quattrini, un milione circa, per riqualificare ulteriormente sia un'area che sembra di essere in Svizzera per quanto essa è diversa come arredi, cura, manutenzione da tutto il resto della città, e altro non aggiungo. Detto ponte ha subito negli ultimi 30 anni riqualificazioni su riqualificazioni e ancora non ne hanno abbastanza. Si pensava che con il consolidamento, la "diga", la sistemazione dell'area di 5 e10,20,30 anni fa fosse finita lì. Ed invece la cosa continua cosa vorranno farne non si sa. Certamente è una testimonianza importante da tutelare, ma ora sarebbe soltanto da pedonalizzare stop. Non c'è bisogno né abbiamo tanti quattrini da poter continuare a buttarli su via Tiberio e limitrofi. Non solo ci sono tante altre aree cittadine che avrebbero bisogno, ma di più: ci sono nel mondo, Italia, Europa e resto, vestigia infinitamente più belle, antiche, meglio conservate, significative del Ponte di Tiberio, ma dico a migliaia! Eppure nessuna municipalità o Stato ha soldi di continuo da spendere: e per quale fine? Pensate forse che avremo le decine di milioni di persone che visitano il Louvre che vale, semmai si può fare il paragone, 100.000 ponti artisticamente e come testimonianza del passato? Quindi a cosa siamo di fronte? Siamo di fronte a quattrini o di diretta provenienza comunale o che dalle tasche dei contribuenti vanno in Europa tornano alla Regione dove subiscono diciamo così un enegico "trattamento dimagrante" che poi che ce ne rende una parte per poi finire per metà nelle tasche dei "riqualificatori" e per metà in quelle degli esercenti della zona, senza dimenticare chi ha immobili ivi che pure beneficia di questa riqualificazione perenne. Vestigia Romane sono dall'Atlantico all'Iran, dall'Africa al Vallum Hadriani per quanto fu esteso l'Impero, nessuno dico nessuno è fissato come noi con 'sta cosa. Il turista che le cerca va a Roma! 
L. E. Finto Pesce