giovedì 3 novembre 2016

Il Terzo Giorno

E IL TERZO GIORNO TOCCO' A “LA RIMINI CHE VORREMMO”... Quando navigando nel mare magnum di internet ci si imbatte in certi blog e si leggono certi post, si rimane semplicemente basiti. Perchè? Perchè è difficile scrivere tante parole per descrivere il nulla e per sostenere tesi che definire insussistenti è un eufemismo; ma c'è chi ci riesce. I FATTI. Il giorno 1.11 tal Sig. Montalbano (pseudonimo) pubblica un post nel blog “Salvarimini.com” dal titolo “Coerenza”. Il post contiene un attacco a “La Rimini che vorremmo” e al suo fondatore Sig. Roberto Gabellini. Le accuse? Di essere la bacheca divulgativa di Forza Nuova, movimento politico di estrema destra, e di essere il mentore dello stesso movimento, il tutto condito con lo strisciante uso strumentale del riferimento al film “Fascisti su Marte”. Il giorno 2.11 lo stesso soggetto pubblica un altro post nello stesso blog, dal titolo “L'Idra di Lerna”, nel quale porge scuse al Sig. Gabellini per le accuse del giorno precedente, e si esibisce nel volo pindarico della sua teoria su intenzioni di voto. LE ARGOMENTAZIONI IN MERITO AL POST DEL 1.11. - “La Rimini che vorremmo” è un social dove per qualche anno hanno avuto ospitalità gli appartenenti ad un movimento civico cui lo stesso fondatore ha preso parte, movimento che Gabellini ha deciso di abbandonare nell'Agosto 2015, dopo aver intuito la deriva a cui era destinato. Dopo la delusione di questa amara esperienza, Gabellini ha deciso di dedicarsi esclusivamente alla sua vita privata, alla sua passione (il giornalismo) e alla sua creatura (la RCV). Dunque, l'accusa di essere il mentore di Forza Nuova è quantomeno falsa e frutto di volontà allusiva che riesce a strumentalizzare persino l'ignoranza fattiva. - “La Rimini che vorremmo” oggi è prima di tutto un social d'informazione, una vera e propria piazza virtuale in cui le notizie, politiche, economiche, sociali, ecc, vengono dibattute, commentate, condivise. In RCV sono presenti quasi 10.800 iscritti, e molti di essi sono politici, locali e non, rappresentanti di tutte le forze politiche, dal PD al M5S, al NCD, a FI, a Fd'I, a FN, a Lega Nord, passando per tutti i movimenti civici che hanno furoreggiato nelle ultime elezioni locali. Tutti hanno trovato, e trovano, posto in RCV, a tutti nella sucitata campagna elettorale è stata concessa visibilità. Chiunque dotato di una minima dose di onestà intellettuale può confermare. Dunque, l'accusa per RCV di essere bacheca divulgativa di FN è insussistente; RCV è bacheca informativa di FN come lo è di qualunque altro movimento politico, né più, né meno. - Sul fatto che Gabellini ha affittato nell'Agosto 2016 un immobile ad una Cooperativa, la quale lo utilizza per l'ospitalità di migranti, si è scritto e detto di tutto e di più. Dopo 14 mesi dall'evento, la notizia è obsoleta; non è accaduto altro a Rimini di cui sparlare? Le proprietà private di Gabellini e le loro destinazioni d'uso sono, appunto, fatti privati, e, in quanto tali, soggetti alla tutela della privacy. Gabellini non è un personaggio pubblico, non è un amministratore pubblico, è una persona comune, un cittadino come tanti, uno che, come tanti, ha affittato un immobile, e l'ha fatto colla massima trasparenza, tanto da rendere ufficiale anche il canone di affitto regolarmente soggetto a tassazione; pertanto: dov'è lo scoop? Dove può radicare il sensazionalismo che ha ispirato il tal Montalbano? Per evitare figure da sciocchi, si consiglia di rivolgere in futuro altrove i riflettori. LE ARGOMENTAZIONI IN MERITO AL POST DEL 2.11. - In entrambe le pubblicazioni il tal Montalbano si è sbizzarrito nel definire gli iscritti de la RCV nei modi più disparati: da ignoranti internauti medi ad analfabeti funzionali, da populisti privi di frizione a nazionalsocialisti, passando per varie speci di pesci, carpe comprese. Facile sparare quando ci si sente protetti dall'anonimato di uno pseudonimo, vero Sig. Montalbano? Facile, ma forzare a tutti i costi il sensazionalismo è roba da dilettanti, tanto che ha pagato caramente la sua sparata; il popolo non perdona, altrochè ... I community managers Roberto Gabellini e Milena Montebelli, unitamente al co-amministratore Bruno Simonte, porgono le loro scuse agli iscritti di RCV per l'improvvida ed infelice “sparata” dell'ignoto troll di Salvarimini.com, e fanno sapere che per gli amministratori ogni iscritto è benvenuto, ad ogni iscritto corrisponde non un numero ma una persona col suo pensiero e il suo vissuto, ogni iscritto è prezioso per il contributo che apporta alla crescita ed all'evoluzione del gruppo e dei singoli componenti. Altrochè carpe... - Le scuse rivolte a Gabellini? Non accettate. Perchè diffamare nascondendosi dietro l'anonimato è un diversivo inaccettabile. Perchè gli iscritti e gli amministratori de la RCV saranno anche dei pesci, ma ci mettono la faccia, quando pubblicano post e commenti lo fanno usando il proprio nome e cognome (non come fa lei Sig. Montalbano, che nell'ignoto diventa nessuno). Perchè fare dileggio attraverso la satira politica è una cosa, ma attaccare chicchessia senza motivo usando caustica ironia è sfogo di impulsi aggressivi, più pericolosi che comprensibili. Perchè, cari Montalbano e blogger di Salvarimini, siete anche voi incorsi incautamente nella “malattia” del terzo millennio: il desiderio sfrenato di apparire, desiderio dominatore come un potente dittatore. Perchè, cari Montalbano e blogger di Salvarimini, l'unico scopo dei vostri post era usare i nomi “La Rimini che vorremmo” e Roberto Gabellini per ottenere visibilità, per provare, per una manciata di ore, l'ebbrezza di esserci, per ottenere i facili “like” di chi crede che stare in un gruppo contestandone puntualmente la “linea editoriale” sia una stravaganza neo-chic. Cari Montalbano e blogger di Salvarimini, se volete ESSERE, spegnete il pc, buttate le maschere, e metteteci la faccia.
 MILENA MONTEBELLI, ROBERTO GABELLINI, BRUNO SIMONTE